Italian Rap

Il fenomeno del momento


Ora a calcare la scena dell'hip hop italiano è Mondo Marcio. qui sotto vi riporto il commento delle canzoni del suo album commentate da lui stesso......Il mio mondo: parla con precisione di che tipo di vita fanno molti marci come me. Voglio dire, l'anno scorso non mi sembra di avere mai fatto piu' di due o tre sere in cui ho dormito otto ore, era come se andare al club e vedermi con gli altri frà fosse un dovere. Decisamente un pezzo per i frà. parla del DNA di un marcio: droga, club, puttane, strada. I frà ce l'hanno nel sangue, le mamme dicono ai bambini che gli ricordano i loro maledetti papà...è genetico. Dentro alla scatola: Decisamente uno dei pezzi piu' crudi del disco. Il pezzo è fondamentalmente un grosso salto nella mia infanzia, gli anni più difficili e contrastati della mia vita direi... E' buffo perchè ogni volta che la ascolto mi riporta indietro a quel periodo, cosa che non mi succede con tutti i pezzi.Segui la stella: uno dei miei preferiti. Il testo è generico, ma l'attitudine del pezzo è chiarissima e molto definita. Si tratta di un marcio che ha capito cosa deve fare nella vita, ha degli obbiettivi chiari e puliti ma sembra quasi come se avesse tutti contro, si sente come se non si potesse fidare di nessun altro che del suo istinto, perciò segue a occhi chiusi il sogno e vive letteralmente di quello. A qualcuno potrebbe venire in mente il ragazzo di "l'alchimista", o anche il protagonsita di Moby Dick, la favola è quella. La donna nell'intro è mia madre. L'idea l'ho avuta quando Jay-z ha fatto fare le skit per un suo pezzo alla mamma, mi è sembrata una cosa genuina e l'ho voluto rifare. Toc-Toc: la cosa positiva di questo pezzo è che anche se il testo parla della fatica che si fa a uscire dalla scatola, qualunque essa sia, tutto è presentato come uno show, come una specie di gioco, perciò è come se stessi facendo dei miei problemi qualcosa di positivo, da usare per il mio benificio. C'è la ricerca di qualcosa di meglio, e questo me l'ha fatto tenere nel disco. Solo un uomo: questo pezzo parla generalmente di come ho vissuto tutto questo periodo di cambiamenti...era tutto molto confuso e la mia reazione era tipo "yo, non sono abituato a tutto questo, sto solo cercando di fare musica e questo è tutto quello che mi arriva addosso? sto solo cercando di fare me stesso! " è uno dei pochi pezzi che non parla di come è la vita a città del fumo, ma di come è la vita fuori da città del fumo, cioè tra le cosiddette persone comuni e non i marci di strada che mi hanno influenzato così tanto, e il risultato è che forse è ancora peggio che stare in strada a vendere! Come si fa: questa è l'unica traccia che non ho prodotto io, ma dj Fish. Un giorno ero in studio da lui e mi ha fatto sentire un po' di basi, appena ho sentito questa ho iniziato a rapparci sopra al momento, e non mi veniva in mente nient'altro che "dat's right, questo è come si fa, il nome è Marcio, mi riconosci dal nome al braccio...". Mi sembrava che ci fosse bisogno di una dimostrazione di stile, è una cosa molto semplice e molto hip-hop. E poi continuavo a sentire alla radio pezzi pseudo-rap/pop, diciamo che avevo voglia di pestare. Il pezzo è venuto genuino e mi piace proprio per questo. Purple weed: purple weed, per chi non conosce, è una qualità di marijuana molto buona. L'avevo vista in uno di quei volantini che danno negli ashishbar di Amsterdam, insieme a tutti gli altri tipi. Il pezzo mi sembra abbastanza esplicito da non avere bisogno di spiegazioni. Nessuna via di uscita: un altro tra i "pezzi simbolo" del disco. Ricordo che in tutti i momenti peggiori della mia vita ho sempre avuto la sensazione di essere bloccato, fermato e ostacolato da tutti quanti, e che la mia condizione fosse già predestinata a rimanere chiusa in gabbia, al buio, senza nessuna via di uscita. Dopo, soprattutto grazie al supporto di mia madre, ho capito che ci sono altre vie per la gloria...Nel bene e nel male: un altro pezzo sulle ragazze, immagino che la mia crisi sentimentale abbia definitivamente contribuito alla realizzazione di questo disco. Voglio dire, oggi è così difficile trovare qualcuno a cui credere, qualcuno su cui contare. Specialmente se c'è il sesso di mezzo. The most wanted: questo è uno dei pezzi di cui sono piu' orgoglioso. Il motivo è che, oltre ad avere su un mio pezzo Tormento, credo di essere finalmente riuscito a liberarmi di un peso che mi portavo dietro da troppo... Il solo rimasto: signore e signori: Mondo Marcio! se dovessi uscire a cena con qualcuno e quel qualcuno mi chiedesse di parlargli di me, gli farei sentire questa canzone. Come prima: "come prima" nasce come un telegiornale, di fatto anche tutto il pezzo essendo cantato lo rende tutto piu' impersonale. Sono tre "servizi": la prima strofa è sul mondo in generale, la seconda è su come si sono evolute in generale le cose nella mia vita per quanto riguarda la mia professione e le brutte esperienze, e la terza affonda ancora in dove la mia vita sta andando a finire. Ancora qua: è nata per un consiglio del mio produttore esecutivo. Un giorno ascoltavamo la radio in macchina insieme e mi ha detto se mi ricordavo una vecchia canzone italiana di Alberto Radius che secondo lui era perfetta per il feeling che tutto il disco gli dava, il pezzo era "Che cosa sei". Appena ho sentito le prime note dell'inciso mi sono detto che non avrei dovuto lasciarmi scappare una melodia del genere, così ho fatto la base la notte stessa che ho sentito la canzone e ho scritto il testo il giorno dopo. Fallo Ancora: decisamente una fuck song, l'argomento è chiaro. La ragazza del ritornello è di fatto una che andava a una scuola che ho frequentato per un anno, la prima volta che l'ho sentita cantare è stata in un bagno della scuola, mentre fumava, mi ha subito impressionato e mi è sembrato opportuno metterla sul disco... Pazzo: La base è decisamente frenetica, e sull'inciso c'è ancora quella sensazione simile a "Solo Un Uomo" , dove tutto ti gira intorno così veloce e tu non capisci perchè la gente si comporta come si comporta. Questa canzone per me rappresenta il grosso muro che c'è tra me e la maggior parte delle persone che ho smesso di frequentare da tempo: professori, genitori, assistenti...