VENETO LIBERO

E LA TAV SI FARA'? I TEMPI STRINGONO


Da qualunque parte la si voglia guardare la questione alta velocità Torino-Lione si presenta come un nodo intricato e di difficile soluzione.La Val di Susa è diventata giocoforza scenario di un braccio di ferro per la realizzazione del denominato "corridoio 5" che negli studi europei dovrebbe collegare, attraverso un concatenarsi di linee ferroviarie, Barcellona a Kiev. L'asse Torino-Lione è ritenuta dalle due nazioni Italia e Francia, dalla regione Piemonte, dalla provincia e il comune di Torino una linea strategica ed assolutamente essenziale per lo sviluppo del paese!Dall'altra parte ci sono gli 80000 abitanti della val di Susa che proprio non vuole questa linea. Se prima l'avversione dei no-tav derivava anche dall'insofferenza nei confronti del centrodestra, ora centri sociali e frange di estrema sinistra che hanno infiltrato i movimenti no-Tav si trovano a combattere i loro stessi paladini, i loro stessi alleati; all’interno della stessa variegata coalizione di governo ci sono voci del tutto dissonanti.Entro la fine del 2006 il Governo italiano dovrà decidere: Tav-si, Tav-no. Dall’Europa hanno già fatto sapere: niente ritardi per non perdere i fondi. Ora che la sinistra si trova a governare e che durante la campagna elettorale ha fatto sembrare la TAV come un mostro di cui doversi disfare si trova di fronte al problema di accettare o meno un'opera fondamentale per il nostro paese e che permette di decongestionare le linee esistenti!