VENETO LIBERO

NON ACCETTIAMO LEZIONI DI FEDERALISMO


Il segretario del PNE commenta così convegno dal tema "Il ruolo delleassemblee legislative nel federalismo fiscale" che si è svolto stamattina aVenezia, alla presenza del Presidente della CameraVENEZIA - «Non accettiamo lezioni di federalismo da personaggi che arrivanoda regioni come la Sicilia e la Puglia, dove le amministrazioni pubbliche nonsi sono certo contraddistinte per senso di responsabilità». Non usa mezzeparole o frasi di circostanza il capogruppo in consiglio regionale di ProgettoNordest, Mariangelo Foggiato, nel commentare il «triste spettacolo» al quale haassistito a Venezia, in occasione del convegno dal tema "Il ruolo delleassemblee legislative nel federalismo fiscale". «Abbiamo ascoltato interventifumosi - aggiunge il segretario del PNE - nello stile che è tipico dei baroniaccademici del sud ma che è distante anni luce dalla concretezza dei veneti. E'apparso evidente che i relatori parlavano una lingua diversa. Ecco perché me nesono andato prima che il convegno finisse: non sopportavo più quell'atteggiamento di supponenza, quasi che i relatori illuminati del sud sianostati inviati a educare quei rozzi e ignoranti dei veneti». Ma non è solo unaquestione di metodo, è anche è soprattutto una questione di sostanza. Da questopunto di vista Mariangelo Foggiato ribadisce la posizione del suo movimento:vogliamo dare al Veneto una forma di governo a statuto speciale «A questoproposito - prosegue - vorrei sottolineare ancora una volta i risultati emersida una recente indagine di Unioncamere del Veneto che pone l'accento sulleinaccettabili disparità tra realtà limitrofe. Il totale delle entratetributarie ricavate dalle amministrazioni pubbliche in Trentino, infatti, ècirca il 31,2% del Pil: solo il 6,4% finisce nelle casse dello Stato centrale,mentre il 24,7% rimane a disposizione delle amministrazioni periferiche. InVeneto - aggiunge - il prelievo tributario è pari al 29,6% del Pil, con unaquota attribuibile allo Stato di circa il 22,7%, mentre solo il rimanente 6,9%viene riscosso dalle amministrazioni periferiche. Sulla base dei due sistemiamministrativi, il Trentino lascia allo Stato centrale il 21% delle risorsetributarie prelevate da cittadini ed imprese, mentre per il Veneto tale quotasale al 76-79%. In Veneto quindi lo Stato centrale ha il ruolo di principaleattore pubblico, in quanto le risorse riscosse ammontano a 47,9 miliardi dieuro, mentre a livello delle amministrazioni regionali e locali il totale delleentrate è di quasi 12 miliardi. Applicando un assetto analogo a quello delTrentino, le amministrazioni regionali e locali venete vedrebbero le entratelievitare da 12 a quasi 33 miliardi di euro, mentre il governo centralevedrebbe scendere le entrate da 47,9 miliardi a poco più di 27». «Sono numerioggettivi - conclude il segretario del PNE - che confermano, se mai ce ne fossebisogno, la legittimità delle nostre richieste».