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Zanetti, il sorriso dell'Inter


Il capitano nerazzurro contro il Werder Brema ha raggiunto la presenza numero 117 nelle coppe europee con il club di via Durini: "Avrei preferito festeggiare in un altro modo, ma sono orgoglioso del mio percorso. Ringrazio di cuore il Presidente"BREMA (Germania), 10 dicembre 2008 - "La Champions sarà una competizione dura fino alla fine". Javier Zanetti, capitano e bandiera dell'Inter, ieri sera a Brema ha raggiunto un altro grande nerezzurro, Beppe Bergomi per 117 volte in campo nelle coppe europee. "Potevo festeggiare meglio - commenta l'argentino - La cosa più importante era la qualificazione che già avevamo ottenuto e quindi volevamo arrivare primi. Ora attendiamo il sorteggio e vediamo cosa ci aspetta a febbraio. ". SECONDA CASA - Zanetti fa i complimenti ai tedeschi. "È una squadra che soprattutto da metà campo in avanti può mettere in difficoltà. Ora pensiamo alla partita di domenica e attendiamo quello che ci troveremo a febbraio, quando ci saranno partite dentro o fuori e lì si vedrà il vero valore". L'argentino torna a parlare delle 117 presenze nelle competizioni internazionali con la maglia nerazzurra come lo "Zio". "Per me l'Inter è una seconda casa, perchè Moratti mi ha dato fiducia quando sono arrivato ed ero un sconosciuto di 21 anni. Mi ha preso quando ero uno sconosciuto, proveniente da una piccola squadra d'Argentina (il Banfield, ndr). Iniziavo a muovere i primi passi nel calcio professionistico ed avere la fiducia della famiglia Moratti è stato importante, soprattutto in una squadra con tanti campioni e con tanti traguardi da seguire. Grazie a Moratti sono cresciuto i fretta, sono arrivato giovane e mi sono ambientato in una città molto grande come Milano. Non era facile: ho compiuto questo percorso insieme a loro e, sinceramente, sono molto felice di essere rimasto sempre in questa società. Qui ho fatto la mia storia calcistica e raggiungere uno come Bergomi per me è motivo d'orgoglio".