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Serie A - Adriano cacciato; Mourinho infuriato


Il brasiliano si sarebbe presentato ancora non in 'condizione' alla Pinetina. Nonostante l'anticipo, Mourinho lo avrebbe rispedito a casa insieme a Maicon, anche lui 'impresentabile'. A gennaio l'Imperatore dovrebbe essere escluso dalla lista Champions per poi essere ceduto a giugno Non è la prima volta, e nemmeno la seconda: anzi... non è nemmeno la terza. Comincia a diventare una legge dei grandi numeri quella della impresentabilità di Adriano che anche ieri è arrivato all'allenamento dell'Inter alla Pinetina in condizioni non idonee. "Non era del tutto sobrio" dicono alcuni addetti all'uscita della squadra dal centro tecnico dell'Inter, senza tuttavia entrare in ulteriori dettagli. E l'impressione viene confermata dal silenzio di tutti i colleghi (all'uscita dell'allenamento non si ferma praticamente nessuno) e dall'atteggiamento di Mourinho che una volta verificata la condizione del giocatore avrebbe cacciato lui e Maicon dall'allenamento. Adriano è tornato a casa, mentre l'esterno, che si era presentato anche lui all'allenamento non lucidissimo, ha effettuato una preparazione individuale, fuori dal gruppo. La sua non convocazione con il Chievo appare scontata anche se per Maicon si tratta del primo episodio conclamato di questo tipo. Per Adriano invece la questione comincia a diventare imbarazzante: per il giocatore e per la società. Lo scorso anno era rientrato in Brasile, al San Paolo, contribuendo in modo importante al campionato paulista della squadra Tricolor, finito in semifinale contro il Palmeiras. Ma anche lì, dove in realtà Adriano si era sottoposto a una serie di controlli e di cure che avrebbero dovuto tenerlo lontano dai guai e dal bicchiere, il giocatore aveva a avuto i suoi problemi: un paio di ritardi non accidentali, qualche uscita fuori programma e una mezza rissa con un fotografo che avevano fatto arrabbiare il tecnico paulista Muricy Ramalho che lo aveva trattato un po' da papà e un po' da sergente maggiore. Lo aveva invitato a cena a casa, gli aveva fatto una bella ramanzina per poi mandarlo in campo e festeggiarlo dopo i suoi gol. E Adriano, almeno ufficialmente, non era più ricaduto nella tentazione del bicchiere. Qui a Milano le cose sono andate diversamente nonostante l'atteggiamento di Mourinho sia stato molto vicino a quello di Ramalho: dopo Inter-Genoa Adriano si era ripresentato all'allenamento in pessime condizioni replicando due giorni dopo. Mourinho lo aveva lasciato fuori per cinque partite. Poi lo aveva riavvicinato alla squadra chiedendo al gruppo di riaccoglierlo. Altra tregua, altri gol, altra ricaduta. Adriano ha dei problemi, inutile negarlo. La depressione nella quale era caduto dopo la morte del padre regge, ma fino a un certo punto; ormai sono passati quattro anni. Sotto accusa la sua vita, le sue debolezze ma soprattutto i suoi amici: una corte dei miracoli che lo accompagna ovunque. Un drappello di amici della notte che entrano in qualsiasi locale, ballano, bevono: anche se poi paga uno solo. Adriano, che non ha saputo difendersi da se stesso e nemmeno dalla gente che lo circonda. L'Inter ora potrebbe cederlo: ma chi lo acquisterebbe, e a quanto? Un patrimonio il cui valore è destinato a crollare. Potrebbe andare in presto, al Flamengo in Brasile, o al Tottenham in Inghilterra . Ci sono offerte anche dalla Francia. Ma solo per un prestito: in queste condizioni non lo acquista nessno. E comunque la questione ormai non è tanto legata al calciatore, quanto all'uomo: per il quale un aiuto specialistico sembra essere l'unica soluzione possibile.