DURA LEX, SED LEX

La TARSU non è applicabile per il 2010 e per il 2011


Secondo un articolo pubblicato su Diritto.it, la TARSU (tassa rifiuti solidi urbani) non sarebbe più applicabile per gli anni 2010 e 2011, in quanto manca una legge che ne preveda espressamente l’applicabilità.Il Decreto Ronchi (d.lgs.22/97, art.49) e il suo regolamento attuativo (d.p.r. 158/99) hanno previsto l'introduzione progressiva della T.I.A. "tariffa di igiene ambientale" al posto della TARSU, la "tassa rifiuti solidi urbani".Era previsto che i Comuni dovessero procedere al passaggio entro Dicembre 2006, ma le leggi finanziarie del 2007 e del 2008 hanno congelato i termini decretando che i Comuni debbano mantenere, fino a tutto il 2009, lo stesso sistema di tassazione del 2006.Non esiste, invece, una norma di ulteriore e specifica proroga anche per l’anno 2010 e nemmeno per il 2011.Nel frattempo e' infatti intervenuto, a ridefinire la TIA, il cosiddetto "decreto ambientale", D.lgs.152/2006, che pero' ad oggi manca ancora del regolamento attuativo, un decreto del Ministero dell'ambiente. I passaggi sono stati sospesi proprio in attesa di questo decreto che consentira' ai Comuni di adottare la TIA secondo le nuove disposizioni del codice ambientale.Quindi in assenza di un regolamento di attuazione, il Codice dell’Ambiente, continua ad essere inapplicabile, e che, pertanto, i Comuni dovranno (e NON potranno) applicare esclusivamente la TIA, come disciplinata dal D.Lgs. n. 22 del 1997 (c.d. Decreto Ronchi), in quanto dall’ 01/01/2010 e ancora per tutto il 2011 tale disciplina è l’unica in vigore e, quindi, applicabile (essendo venuta a mancare la disciplina della TARSU).
In parole povere, la TARSU doveva scomparire già entro dicembre 2006, ma ci sono state delle leggi che l'hanno prorogata fino al 2009; però per gli anni 2010 e 2011 queste "leggi di proroga" non ci sono state e quindi non potrebbe più essere applicata, sebbene continuiamo a pagarla.Adesso la TARSU dovrebbe essere sostituita dalla TIA ma mancando una legge che stabilisca i criteri per poterla applicare, i Comuni non possono chiederne il pagamento.per leggere l'articolo completo cliccate qui