I Tuoi Racconti

Sera d'autunno.


Gli occhi di lei brillavano al chiarore di una pallida luna di Novembre. Limpidi, chiari, belli come non mai. Lui rimase lì, incantato da quel giovane sguardo. E fu proprio in quel momento che capì, capì che lei non era più una bambina, ma che quel fiore era ormai diventato una donna. Una magnifica donna. - Non ti ricordavo così bella..- le sussurrò lui, quasi incredulo. Lei arrossì, abbassando lo sguardo, cercando di nascondere il suo sorriso sotto la sciarpa di lana calda. Avrebbe voluto dirgli che per tutto quel tempo non l'aveva dimenticato, neppure per un attimo. Lui continuava a fissarla, non riuscendo a distogliere la sua mente dal pensiero di toccarla, di baciarla, di abbracciarla, o semplicemente toccarle la mano. Era passato così tanto tempo che le parole non erano più sufficienti, aveva bisogno di stare vicino a lei.- Tu invece sei proprio come ti ricordavo..- disse lei sorridendo, ora mostrando la sua bellissima bocca. Le mani di lei avvolgevano il cartoccio di giornale contenente le castagne ancora calde comprate poco prima. Con un gesto eloquente gliele mostrò, e lui ne prese una tra il pollice e l'indice.- Scotta..- disse lui, soffiandosi sulle dita.-Si scottano..ma ne vale la pena- gli rispose, soffiando a sua volta sulle mani di lui.Lui smise di soffiare, e alzò gli occhi: gli occhi da cerbiatto di lei lo guardavano da sotto il cappello tenuto abbassato per il troppo freddo, la sua bocca sfiorava le sue dita, i suoi capelli biondi uscivano disordinati da sotto il cappello, divisi in piccolissimi ciuffetti. La baciò piano, come se fosse la cosa più fragile al mondo. E lo era. La baciò sotto la luna, in quella fredda sera, e quel baciò bastò a scaldarli.- Giurami che non te ne andrai più..- sussurrò lei tra le lacrime.Lui vide le sue lacrime sincere e le baciò anch'esse, salate. Le annuì e poi, sistemandole meglio la sciarpa intorno al collo, disse semplicemente- Vuoi sposarmi? - E in quel momento lei capì di non poter farne a meno.Stella gemella