IL MIO BUSHIDO

Il blog degli appassionati di kenjutsu!

 

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Il Dōjō 道場

Post n°6 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da lorenz92_the_samurai
Foto di jak_the_samurai

Letteralmente, il luogo ( ba, jō 場 ) dove si pratica la Via ( michi, dō 道 ). Inizialmente esso era sempre collegato ad un tempio, considerando che il Dōjō, nella tradizione Buddhista, era il luogo in cui lo stesso Buddha ottenne il risveglio. Verso la fine dell’ Epoca Sengoku 戦国時代 ( 1467 – 1573 ), questo termine iniziò ad indicare il luogo dove il samurai studiava le Arti Marziali, un ambiente nel quale allenava di continuo non soltanto il fisico, ma anche la mente con lunghe meditazioni. In genere esso sorgeva perlopiù in un luogo abbastanza isolato, di modo che nulla potesse distrarre la concentrazione del bushi 武士durante l’ allenamento. L’etichetta da seguire
all’interno del Dōjō è racchiusa nel principio detto Rei 礼, un comportamento che mostra rispetto e cortesia
verso tutti gli altri praticanti, siano essi insegnati, compagni più anziani ( senpai 先輩) o più giovani ( kōhai 後輩 ).Il Dōjō della Shinkaze Ryū, situato sulla collina chiamata Colle Pardo, è un luogo ideale per la pratica del Kenjutsu.
Immerso totalmente nella natura può ospitare comodamente oltre venticinque praticanti, offrendo agli stessi quella tranquillità mentale necessaria per l’allenamento nell’ Arte della Spada Giapponese. Hai


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Il combattimento

Post n°4 pubblicato il 10 Dicembre 2007 da jak_the_samurai
Foto di jak_the_samurai

Inevitabile, per un'arte marziale, non confrontarsi con qualcun'altro: i momenti di respiro che precedono il fendente fatale, la pregustazione della vittoria, la massima concentrazione nel momento e nel movimento ... sono solo alcuni dei pregi della tensione del kenjutsu, o di qualsiasi disciplina.
Alcuni samurai ritenevano che la spada era l'anima del guerriero e viceversa: questo legame che lega le due entità è fortissimo e inscindibile. Uno dei più difficili insegnamenti del kenjutsu è apprendere come si fa a far diventare la spada una parte del tuo corpo: non un semplice pezzo di metallo affilato, ma una compagna, fedele, che se maneggiata come si deve, ti salva la vita, o la può togliere. Esistono vari stili di combattimento: il mio è basato sull'attesa e il colpo, decisivo, come un buon adepto di Iaido farebbe (almeno è questo che il mio sensei mi ha insegnato). Il kenjutsu è fondato sulla perenne ricerca del movimento perfetto: questo fa si che ogni piccolo dettaglio, sia esso la posizione di un dito, deve essere rispettato, altrimenti non sei un guerriero completo. Per diversi anni mi sono interrogato anche sul come dovevo tenere il bokken: se tenerlo e maneggiarlo nello stile del kendo, oppure se maneggiarlo a due mani ben distanti fra loro, più del normale, e utilizzare anche la fondamentale tensione diagonale che si crea tra il tanden(spalla portante) e il koshi(lato del bacino che dà la rotazione del busto). Alla fine ho scoperto che la migliore è una fusione delle due: la stabilità e austerità del colpo senza enfasi del kendo unita alle tensioni diagonali del kenjutsu: questo porta ad una grande prontezza di riflessi per poter parare e contattaccare l'avversario, che si troverà impotente davanti ad una guardia così preparata.  Di nuovo un saluto a tutti gli adepti delle magnifiche arti marziali giapponesi.    HAI

 
 
 

L'essenza del guerriero

Post n°3 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da jak_the_samurai
 

Inutile negarlo: se nasci uomo nasci anche guerriero. C'è chi è più portato per esserlo, chi meno, innegabile dirlo.Ma ci sono molteplici modi di essere un combattente: c'è chi combatte per le proprie idee, per quello in cui crede, e c'è chi combatte per interesse personale, per scoprire i propri limiti, o anche solo per soddisfazione personale, per passione.

Io sono uno di quelli che si vuole confrontare con l'unico vero nemico esistente per ognuno di noi: la nostra parte fuggiasca, la nostra parte vinta dalle insicurezze, dalle paure e dalle fobie. Per vincerla è necessario un duro ed intenso allenamento, attraverso la formazione fisica e spirituale. Ed è questo lo scopo ultimo di tutte le arti marziali, siano cinesi o giapponesi.
Ora illustro un concetto che è di sicuro difficile da comprendere:
I samurai seguono un codice di comportamento bellico chiamato bushido, che letteralmente è "la via del guerriero". Secondo questo codice morale e di vita, il samurai è tenuto ad avere un considerevole onore in battaglia, tra i suoi compagni di battaglia e tra la sua gente. Il samurai è leale, coraggioso, modesto, e deve tenere alto il suo onore. Il vero samurai non rifiuta nemmeno al suo capo di uccidersi in caso di sconfitta in una battaglia: il disonore che ne scaturisce è troppo grande per essre sopportato e il buon samurai compie il seppuku, o arakiri(suicidio). Ovviamente questo aspetto del kenjutsu e del bushido non viene seguito dagli adepti contemporanei, ma riveste lo stesso un gran senso di devozione legando il sensei al proprio allievo.
Il bushido è comunque ancora attuale, e si può utilizzare come modello di tenore di vita o di condotta nella propria arte marziale. Una buona settimana e un "hai" a tutti gli appassionati.

 
 
 

Il kenjutsu

Post n°2 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da jak_the_samurai
 
Foto di jak_the_samurai

Il kenjutsu è l'arte marziale giapponese che insegna a combattere con la katana, la spada del samurai. E' un'arte dalla sottile e rara bellezza, mirata non all'eliminazione fisica dell'avversario, ma al raggiungimento della perfezione tecnica del movimento; questo contribuisce a formare fisicamente e mentalmente l'adepto, che impara a concentrarsi il suo ki, o forza di volontà, forza spirituale, in modo da imporsi sull'avversario e così vincere il combattimento.
Ci si allena con un bokken, la spada di legno, e l'addestramento è abbastanza duro: necessita il potenziamento delle braccia, e dei muscoli in generale. L'equilibrio è il requisito più importante e ogni adepto fa molta fatica a trovare il proprio. La prontezza di riflessi e la velocità di prendere scelte durante il combattimento non sono doti comuni, e solo chi riesce ad ottenerle ottiene una consapevolezza superiore di ciò che sta succedendo.

 
 
 

Benvenuto nel mio blog!  

Post n°1 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da jak_the_samurai
 
Foto di jak_the_samurai

Grazie per essere entrato nel mio blog, il blog di tutti gli appassionati di kenjutsu!
Il mio nome è Jak, ho 15 anni e sono un patito delle arti marziali giapponesi, in particolare del kenjutsu. Per chi non lo sapesse, il kenjutsu è l'arte del combattimento con la spada giapponese, la katana. Questo blog  non è rivolto solo a chi ha intrapreso il suo bushido di adepto di kenjutsu, ma anche a chi pratica qualsiasi arte marziale, anche non giapponese.
Per ora il mio blog è un po' scarno, ma presto diventerà una fonte importantissima per chiunque praticasse un'arte marziale. Vi aspetto in molti.
Intanto auguro un buon apprendimento a tutti gli adepti

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: jak_the_samurai
Data di creazione: 09/12/2007
 

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