IL MIO BUSHIDO

L'essenza del guerriero


Inutile negarlo: se nasci uomo nasci anche guerriero. C'è chi è più portato per esserlo, chi meno, innegabile dirlo.Ma ci sono molteplici modi di essere un combattente: c'è chi combatte per le proprie idee, per quello in cui crede, e c'è chi combatte per interesse personale, per scoprire i propri limiti, o anche solo per soddisfazione personale, per passione.Io sono uno di quelli che si vuole confrontare con l'unico vero nemico esistente per ognuno di noi: la nostra parte fuggiasca, la nostra parte vinta dalle insicurezze, dalle paure e dalle fobie. Per vincerla è necessario un duro ed intenso allenamento, attraverso la formazione fisica e spirituale. Ed è questo lo scopo ultimo di tutte le arti marziali, siano cinesi o giapponesi.Ora illustro un concetto che è di sicuro difficile da comprendere:I samurai seguono un codice di comportamento bellico chiamato bushido, che letteralmente è "la via del guerriero". Secondo questo codice morale e di vita, il samurai è tenuto ad avere un considerevole onore in battaglia, tra i suoi compagni di battaglia e tra la sua gente. Il samurai è leale, coraggioso, modesto, e deve tenere alto il suo onore. Il vero samurai non rifiuta nemmeno al suo capo di uccidersi in caso di sconfitta in una battaglia: il disonore che ne scaturisce è troppo grande per essre sopportato e il buon samurai compie il seppuku, o arakiri(suicidio). Ovviamente questo aspetto del kenjutsu e del bushido non viene seguito dagli adepti contemporanei, ma riveste lo stesso un gran senso di devozione legando il sensei al proprio allievo.Il bushido è comunque ancora attuale, e si può utilizzare come modello di tenore di vita o di condotta nella propria arte marziale. Una buona settimana e un "hai" a tutti gli appassionati.