..dentro, il mare..

... innocente ...


 ... non era colpa sua ... ... e spesso si chiedeva chi lo avesse condannato e perche' ... ... condannato a quel dolore che e' il " sentire" ... il suo sentire in quel modo cosi' totale, cosi' profondo e interiore ... senza via di scampo alcuna ...... quel sentire ogni dolore come un pugnale a trafiggere ... a trinciare le carni zuppe, fradice, grondanti della sua essenza ...... quel sentire ogni gioia come una sete infinita ... come una fame insaziabile ... come un brivido, un orgasmo senza tregua, senza fine ...... i suoi occhi persi in ogni dettaglio ... in ogni manifestazione, traccia, cenno o espressione di vita  ... come un presagio di chissàcosa ... angoscia perpetua ...... ricerca spasmodica, ed incomprensibile agli occhi degli altri, di un appiglio, di un finto ma necessario equilibrio per non sprofondare nell' abisso delle sue infinite percezioni ...____________________Mercoledì 14 dicembre 2005