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Rifiuti, in Sardegna cresce la spesa per lo smaltimento


CAGLIARI. Aumenta nel 2011 dell'1,9% rispetto allo scorso anno e del 3,1% rispetto al 2007, la spesa media annua del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Sardegna che è pari a 263 euro, al di sopra (17 euro) della media nazionale (246 euro). L'aumento più rilevante, anche a livello nazionale, a Sassari con un +34,4%: si passa dai 183 euro del 2007 ai 246 euro del 2011 (+26,6% rispetto al 2010). I dati, pubblicati nell'inserto Il Venerdì di Repubblica, sono stati elaborati nell'annuale 'dossier rifiutì dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Nel dettaglio a Cagliari la Tarsu arriva a costare, senza variazioni rispetto agli anni passati presi in considerazione, 306 euro, 51 euro in più di quanto si paga a Nuoro, dove si spendono 255 euro (-11,1% rispetto al 2007 e al 2010), 60 euro in più di Sassari (246 euro) e 61 euro in più di Oristano (245 euro).Il dato positivo riguarda l'incremento delle tariffe che nell'Isola sale a ritmi inferiori rispetto alla media nazionale: dal 2010 al 2011 si è registrato un aumento su base regionale dell'1,9% contro il 2,1% nel resto d'Italia. Se si prende in considerazione l'arco temporale dal 2007 ad oggi, l'incremento tariffario in Sardegna è stato del 3,1% (+14% su scala nazionale). A più di dieci anni dal decreto Ronchi del 1997, solo la città di Sassari è passata dalla Tarsu alla Tia. Riguardo la produzione dei rifiuti, nel 2010 si assiste ad un calo generalizzato: del 12% rispetto all'anno precedente a Nuoro, con 432,4 chilogrammi per abitante all'anno, del 2% a Cagliari (613,8 kg/ab/anno) e dell'1,4% a Oristano (476,9 kg/ab/anno). Unico capoluogo di provincia ad aumentare la produzione è Sassari, con 522,7 kg/ab/anno e un incremento dell'1,3%. Sul fronte della raccolta differenziata - rileva il dossier di Cittadinanzattiva - c'è ancora molto da fare, anche se si sale al 42,5% del totale dei rifiuti prodotti in regione (fonte Ispra 2011).A Cagliari e Sassari la percentuale non sfiora neppure il 50%: 32,1% (+2,4% tra il 2009 e il 2010) nel capoluogo sardo e 31,5% (+0,4%) in quello turritano. Il capoluogo di provincia più virtuoso è Oristano, con un 65,3% (+8,8%) di raccolta differenziata. Segue Nuoro con il 62,4% e un incremento del 13,6% tra il 2009 e il 2010. «La gestione del ciclo dei rifiuti è emblematica delle tante contraddizioni di cui è vittima il nostro Paese - commenta il vicesegretario generale di Cittadinanzattiva - Il servizio non migliora mentre i costi sopportati dalle famiglie sono sempre maggiori. Da Sud a Nord, gli incrementi si registrano ovunque, a dimostrazione della mancanza di una politica nazionale capace di legare gli elementi di costo ad elementi di qualità del servizio. La conseguenza è che in Italia, più del 40% dei rifiuti va ancora a finire in discarica, la raccolta differenziata stenta al Centro e al Sud e il coinvolgimento dei cittadini nella valutazione del servizio, previsto dal 2008, è ancora un'utopia».