Ma ciao

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Stava complicando le cose: parlava della propria vita, della notte che aveva cmbiato il suo destino, delle menzogne a cui era stao costretto a credere perché gli risultava impossibile accettare la realtà. Avrebbe dovuto usare il linguaggio di quella giovane, un idioma che lei potesse comprendere. Chantal, però , riusciva a capire qualsiasi cosa. Come tutti gli uomini più vecchi, lui pensava solo al sesso con una persona giovane. Come tutti gli esseri umani, credeva che il denaro potesse comprare ogni cosa. Come tutti gli stranieri, era sicuro che le ragazze di un paese dell’interno fossero sufficientemente ingenue da accettare qualsisasi proposta, reale o immaginaria, purchè ciò significasse almeno una remota possibilità di andarsene via. Lui non era il primo- e, purtroppo, non sarebbe stato l’ultimo-che tentava di sedurla in maniera così grossolana. Ciò che la confondeva era la quantità di oro che le stava offrendo : non aveva mai pensato di valere tanto, e questo suscitava in lei contemporaneamente piacere e panico. “sono troppo vecchia per credere alle promesse” rispose, tentando di guadagnare tempo. “anche se ci hai sempre creduto e continui a crederci” “ti sbagli. Io so di vivere in paradiso. Ho letto la bibbia, e non commetterò lo stesso errore di Eva, che non si accontentò di ciò che aveva.” Ovviamente non era vero. Adessso cominciava a preoccuparsi che lo straniero potesse perdere l’interesse e se ne andasse. In realtà era stata lei stessa a tessere quella tela, forzando l’incontro nella foresta: strategicamente si era messa in un punto da cui l’uomo sarebbe passato al ritorno in modo da avere qualcuno con cui chiacchirare, forse un’altra promessa da udire, qualche altro giorno per sognare un nuovo amore possibile e un viaggio senza ritorno verso un luogo lontano dalla valle in cui era nata. Il suo cuore era stato ferito tante volte, eppure credeva ancora che avrebbe incontrato l’uomo della sua vita. All’inizio si era lasciata sfuggire molte opportunità, pensando che la persona giusta non era ancora arrivata, ma ora sentiva che il tempo scorreva più rapidamente di quanto immaginasse, ed era pronta a lasciare Viscos con il primo che fosse stato disposto a portarla via, anche se non avesse provato nulla er lui. Sicuramente avrebbe imparato ad amarlo: anche l’amore era una questione di tempo. “e’ proprio ciò che voglio scoprire: se viviamo nel paradiso o nell’inferno” disse l’uomo interrompendo le sue riflessioni. Bene, lui stava cadendo nella trappola 2in paradiso. Ma chi vive molto tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi” aveva lanciato la prima esca. In altri termini aveva detto “sono libera e disponibile” La domanda successiva dello straniero avrebbe dovuto essere “come è accadutoa te?” “come è acaduto a te?” volle sapere lui Doveva stare attenta non poteva accostarsi con una grande sete alla fonte altrimenti lui avrebbe potuto spaventarsi “non so. Talvolta ho l’impressione che è così: talaltra penso che il mio destino sia qui, e che non saprei vivere lontano da Viscos” Il passo successivo:fingere l’indifferenza. “bè visto che non vuoi dirmi niente riguardo all’oro che mi hai mostrato, ti ringrazio per la camminatae torno al mio fiume e al mio libro, grazie” “Un momento!” l’uomo aveva fferrato l’esca. “non temere, ti spiegherò la ragione di quell’oro. Altrimenti perché ti avrei condotti fin qui?” Sesso, denaro,potere promesse. Chantal assunse l’espressione di chi aspetta una rivelazione sorprendente. Gli uomini provano uno strano piacere nel sentirsi superiori, ignorando che la maggior parte delle volte si composrtano in modo del tutto prevedibile. “devi essere un uomo con grande esperienza dela vita, una persona che può insegnarmi molte cose” ecco. Allentare un po’ la lenza, spendere uqlache elogio per non spaventare la preda, è una regola importante. “eppure invece di rispondere a una semplice domanda, hai la pessiam abitudine di fare lunghi sermoni sulle promesse, o su come dobbiamo agire nella vita. Sarò molto contenta di trattenermi qui perché tu risponda alle domande che ti ho rivolto prima. Chi sei? E cosa ci fai in questo posto?”