parole e emozioni...

Come l'Araba Fenice


Uccello affascinante la fenice.
L'araba fenice si presentava come un uccello simile ad un’aquila reale con un becco affusolato e zampe lunghe ma con un piumaggio dal colore splendido: il collo color d'oro, rosse le piume del corpo e azzurra la coda con penne rosee, ali in parte d'oro e in parte di porpora, caratterizzata da due lunghe piume — una rosa ed una azzurra — che le scivolano morbidamente giù dal capo e tre lunghe piume che pendono dalla coda piumata — una rosea, una azzurra e una color rosso fuoco. La fenice secondo la leggenda è un unico esemplare che muore e resuscita. Dopo aver vissuto per 500 anni, sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma intrecciando ramoscelli di mirto, incenso, sandalo, legno di cedro, cannella, spigonardo, mirra e le più pregiate piante balsamiche. Infine vi si adagiava, lasciava che i raggi del sole l'incendiassero, e si lasciava consumare dalle sue stesse fiamme mentre cantava una canzone di rara bellezza. Per via della cannella e della mirra che bruciano, la morte di una fenice era spesso accompagnata da un gradevole profumo. Dal cumulo di cenere emergeva poi una piccola larva (o un uovo), che i raggi solari facevano crescere rapidamente fino a trasformarla nella nuova Fenice nell'arco di tre giorni, dopodiché la nuova Fenice, giovane e potente, volava ad Eliopoli e si posava sopra l'albero sacro, cantando divinamente…Sono come l’araba fenice che rinasce dalle sue ceneri... stasera dopotutto è solo un passaggio da una condizione ad un’altra, è già pronto un nuovo gruppo che mi aspetta per sfilare di nuovo e domenica faremo la prima uscita con i nuovi costumi!