jazzando

Post N° 369


PerleLei infilava perle, come sorrisi, come lacrime, come atti d'accusa, come perdoni.Le infilava da sempre, era il mestiere che aveva scelto.Più che un mestiere, ad essere precisi, era una missione la sua, un atto di devozione, verso quelle sfere, così perfette e lucenti.Ognuna le sembra diversa, nella luce, nella forma e come un rito, le osservava, stringendole a volte nel pugno, chiudendo persino gli occhi, stabilendo con ognuna di esse un rapporto quasi carnale.Aveva riguardo e curaSapeva che un giorno la collana sarebbe finita, e lei forse avrebbe potuto indossare quel gioiello vivo, che raccoglieva in sé la luce di ogni sorriso...L'avrebbe indossata soltanto quando  un uomo davvero innamorato, l'avesse invitata a ballare, e lei nuda, vestita solo di quelle sfere, avrebbe iniziato a volteggiare, lasciandosi vestire dallo sguardo di lui...Ma c'era tempo, quel tempo non era ancora venuto per lei, per fortuna, pensò...Perchè il suo lavoro non era ancora ultimato.Vladimir Horowitz  -  Chopin  -  Ballade No. 1 in G Minor Op. 23