Petali di vita

Post N° 136


Ho accompagnato Marco a fare una visita oculistica poichè riscontrando delle difficoltà nella lettura volevo capire se dipendesse da problemi di vista o dal fatto che proprio è una cosa che non ama fare ( buona la seconda considerato che come è emerso dalla visita ci vede benissimo!!).Siamo andati all'ospedale dove è nato. Ho parcheggiato dove parcheggiavo di solito e in quel momento mi sono resa conto che sì lì posteggiavo quando lo portavo in grembo e che all'ospedale ci andavo per altro. Abbiamo percorso il "viale della speranza", così lo chiamavamo ai tempi, quando i miei passi si facevano pesanti e tremanti, ma il cuore era pieno di speranza... sì la speranza di sentirmi dire ciò che purtroppo non mi hanno mai potuto dire.Per arrivare agli ambulatori abbiamo attraversato un reparto ed improvvisamente l'aria è diventata pesante, facevo fatica a respirare come se sul petto avessi dei mattoni. La testa ha iniziato a girare, sudavo freddo.Le poltroncine nella sala d'attesa sono state la manna, non avrei retto due passi in più. Mi siedo e proprio davanti a me c'è il corridoio, ho lo sguardo perso nel vuoto ma noto l'orologio affisso in alto...le 13.10. Anche quel giorno erano le 13.10 quando un medico esce dalla stanza e mi dice ciò che mi deve dire noncurante del fatto fossi in dolce ed evidente attesa.Mi sento strattonare il braccio.. è Marco, mi guarda come se capisse il mio stato d'animo, sorride e si accoccola in un abbraccio.E in quel gesto improvvisamente il respiro si è normalizzato, il mattone si è sbriciolato, la testa ha smesso di girare e l'aria è tornata respirabile...ho chiuso gli occhi e mentre gli baciavo il crapino una lacrima scendeva... ma lui non l'ha vista!