Darne una definizione non è semplice, tant’è che gli stessi dizionari non concordano appieno tra loro. Non mi cimenterò io! Ma, sollecitato dalla domanda postami da un “passante”, qui sul blog, voglio esprimere, almeno, ciò che ne penso. …E il giudizio non è positivo. La formazione della cultura di un popolo è un processo estremamente lento e composito, ma naturale e logico. Esso è legato, per esempio, alle condizioni ambientali, quindi al territorio e al clima. Il che ha reso innumerevoli e vari gli usi e i costumi dei gruppi di esseri umani, persino nell’ambito della stessa etnia. L’imposizione improvvisa di condotte di vita, tendenti ad annullare una cultura preesistente, mediante il subdolo e progressivo sovrapporvisi, è spogliare l’individuo del suo retaggio, delle sue tradizioni, nonché del suo libero arbitrio, e costringerlo, in nome del profitto, a percorrere un cammino deliberatamente studiato e programmato da una élite: condotta, questa, in netto contrasto con il principio umano di formazione della cultura, e che mortifica i popoli, livellandone le scelte e cancellandone sistematicamente l’identità. La pretesa che tutto il mondo si uniformi alla volontà di pochi è una forzatura, arrogante e pericolosa, dell’ordine naturale delle cose. Come tale, essa è un processo illogico. E che cos’è la cosiddetta globalizzazione se non una forzatura? A voi, dunque, completare il sillogismo.
GLOBALIZZAZIONE: UN SILLOGISMO
Darne una definizione non è semplice, tant’è che gli stessi dizionari non concordano appieno tra loro. Non mi cimenterò io! Ma, sollecitato dalla domanda postami da un “passante”, qui sul blog, voglio esprimere, almeno, ciò che ne penso. …E il giudizio non è positivo. La formazione della cultura di un popolo è un processo estremamente lento e composito, ma naturale e logico. Esso è legato, per esempio, alle condizioni ambientali, quindi al territorio e al clima. Il che ha reso innumerevoli e vari gli usi e i costumi dei gruppi di esseri umani, persino nell’ambito della stessa etnia. L’imposizione improvvisa di condotte di vita, tendenti ad annullare una cultura preesistente, mediante il subdolo e progressivo sovrapporvisi, è spogliare l’individuo del suo retaggio, delle sue tradizioni, nonché del suo libero arbitrio, e costringerlo, in nome del profitto, a percorrere un cammino deliberatamente studiato e programmato da una élite: condotta, questa, in netto contrasto con il principio umano di formazione della cultura, e che mortifica i popoli, livellandone le scelte e cancellandone sistematicamente l’identità. La pretesa che tutto il mondo si uniformi alla volontà di pochi è una forzatura, arrogante e pericolosa, dell’ordine naturale delle cose. Come tale, essa è un processo illogico. E che cos’è la cosiddetta globalizzazione se non una forzatura? A voi, dunque, completare il sillogismo.