VOLANTINAGGIO

LA DOMENICA ANDANDO ALLA MESSA...


Dicono tutti sia stata una campagna virulenta; a tratti, perfino violenta… Sono d’accordo… …e ben felice che siamo finalmente alla vigilia del voto. Era l’ora! Il biasimo è da rivolgere senza dubbio alla politica, che, in questo frangente, ha perduto tutto o quasi delle sue prerogative legate alla mediazione, per trasformarsi in circo equestre, quando non addirittura in spettacolo gladiatorio…  …ma, soprattutto, ai mezzi di comunicazione di massa: non tanto giornali e rete, quanto la televisione, laddove le solite cariatidi della presunta informazione (nessuna esclusa, dalla RAI… alla 7…) si son date battaglia a chi organizzasse il duello più cruento…, la rissa più accanita…, la lotta tra galli più accesa e chiassosa, pur di accalappiare fette di audience tali da garantire la sopravvivenza del programma e il mantenimento della poltrona. Dubito che la massa abbia imparato gran che da questi battibecchi; sicuramente, non più di quanto ne sapesse prima… E le, non certo imparziali, missive del governo scopo non avevano se non far breccia sui poveri sprovveduti che si cibano di propaganda (la stessa pubblicità ingannevole sulla quale si fonda, del resto, buona parte dei quesiti referendari, cui molti telegiornali fanno da cassa di risonanza). Ma, si sa, le masse sono spesso considerate dai governanti come merce da impacchettare e spedire in una direzione piuttosto che in un’altra. Vedremo quanto esse si siano evolute ed affrancate da tal  mortificante status. Chi ha senso dello Stato e di responsabilità non ha certo incontrato ostacoli a documentarsi appropriatamente, malgrado il can-can mediatico. La posta in gioco, signori miei, stavolta è grossa! Ma, per prima cosa, è importante votare. Ricordiamoci di farlo con giudizio…, tenendo a mente che non c’è governabilità, stabilità o facile legiferazione che valgano, per il cittadino, la rinuncia ad un pezzo della sovranità, quindi della libertà, che la Costituzione, così com’è, gli garantisce. Ma andiamo a votare. O sì-sì… o no-no…, la domenica andando alla Messa (o magari allo stadio o all’Ikea…), facciamo sosta al seggio.