VOLANTINAGGIO

PIANETI LONTANI


Il fatto che l’abolizione del CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – fosse tra i quesiti del referendum del 4/12 è l’ennesima prova del distacco delle istituzioni dal resto del paese. Il governo, presieduto da un soggetto che si credeva l’unto del Signore, presuntuoso senza meriti e becero quanto basta per dimostrare anche ai più accomodanti quanto di poco conto fossero le sue doti di guida della nazione, se ne stava rinchiuso dentro una specie di torre d’avorio, trattando i cittadini alla stregua di sudditi e infischiandosene dei loro bisogni; facendo leggi che nessuno si era mai sognato di chiedere…, illudendo se stesso che, al contrario, tutti dovessero esprimere gratitudine per riforme contrabbandate come  salvifiche…, e che, fondamentalmente, il consenso fosse unanime. Così, oltre a promettere dimissioni, ritenute, per quanto si è appena detto, l’ipotesi più improbabile, anche l’abolizione del CNEL, unico punto veramente degno di corale adesione al “sì”, è stata inserita, da parte di quegli alieni promotori della riforma, all’interno dei quesiti referendari. Siccome il paese è con noi – devono aver pensato – tanto vale far rientrare nella scheda anche questo taglio, così ci risparmiamo l’ennesimo decreto e portiamo a casa capra e cavoli. Come si sa, le cose sono andate diversamente, e pare che al CNEL abbiano pure brindato, la sera del 4… Chissà…? Forse qualcuno di quegli “esperti economici” adesso crede di essere perfino indispensabile, nel cuore degli italiani…