VOLANTINAGGIO

RESTAURAZIONE


Sembra proprio che gli USA siano entrati in un’era totalmente nuova della loro storia. E’ il neo-eletto loro presidente ad affermare di voler produrre tale radicale cambiamento. E lo farà in nome del nazionalismo. Se poi ciò voglia dire protezionismo/isolazionismo lo scopriremo strada facendo. Sarà, dunque, interessante vedere che cosa Trump intenda veramente con quel motto, “America first”, che ha ripetuto e rimarcato (con tanto di accompagnamento gesticolare della mano destra – buffo anziché no…). L’America, quindi, proteggerà i suoi confini dall’invasione dei clandestini (se vi saranno muraglie anche questo appureremo presto), ma soprattutto proteggerà strenuamente il lavoro interno e le proprie industrie (i malumori cinesi non si sono fatti attendere…). La nuova America di Trump reprimerà l’illegalità diffusasi ultimamente ad opera di criminali comuni, spacciatori di droga, di gang mafiose. Sarà la democrazia a risentirne? O sarà l’ordine mondiale ad essere sovvertito? Certo è che le minoranze etniche non gioiscono… Che le classi sociali in cerca di legittimazione troveranno nuovi ostacoli… Che certe giovani democrazie cominceranno a temere per i propri confini non più garantiti dall’ala protettrice statunitense… Che un clima plumbeo da restaurazione incombe sull’immagine (invero, più favoleggiata che reale) del paese culla delle libertà… Ed il famoso sogno americano…? Sarà appannaggio dei soli residenti regolari? Il popolo è stato spesso citato…, e tutto ciò che in nome di esso la politica dei vecchi presidenti non ha fatto, pensando solo a se stessa. Anche questa una presa di posizione non da poco ( ed un assist formidabile per Salvini e LePenn). Sembra addirittura che l’ispirazione di Trump siano tutti i fallimenti europei… Insomma, il dito puntato dello zio Tom, con tanto di cilindro in testa a stelle e strisce, sembra, stavolta, davvero rivolto verso il mondo… …Ed in modo inequivocabilmente minaccioso.