I miei sfoghi

Post N° 34


Mi liberai da quella presa.-          Vattene! Lasciami in pace! rimango qui con lui e in quanto a te non farti più vedere le tue minacce non mi fanno più paura.Quelle parole fecero perdere definitivamente la testa ad Emilio, il quale comincio ad urlare termini offensivi nella mia direzione minacciando che non sarebbe finita così.Solo quando lo allontanarono mi accorsi che stavo tremando, Nicolas notando il mio stato d’animo mi riaccompagno al tavolo, io tenevo lo sguardo basso non avevo il coraggio di guardarlo in viso e riuscii solo a mormorare:-          Ti fa male?-          No! Stai tranquilla!  Tu piuttosto stai tremando prendi bevi. Disse lui offrendomi un sorso del suo whisky nel tentativo di calmarmi poi cercando di sdrammatizzare la situazione disse ridendo-           Almeno m'avesse colpito sul naso, avrebbe risolto il mio problema del naso storto!-          Domani avrai tutta la guancia gonfia dissi mentre lo accarezzavo con le dita.Toccarlo mi diede i brividi, tanto che misi immediatamente  fine a quel pericoloso contatto e accasi una sigaretta. In quel momento notai che dopo il pietoso spettacolo offerto da Emilio il nostro tavolo attirava gli sguardi incuriositi di molte persone presenti nel locale.Quegli sguardi mi imbarazzavano al punto che dissi:-          Possiamo andare via, qui abbiamo dato spettacolo, mi sento in imbarazzo. -          Va bene.All’esterno del locale però trovammo un’amara sorpresa, Emilio, ci attendeva appoggiato alla mia macchina vedendolo Nicolas disse-          Michela prendi le chiavi della mia macchina. E’ la Bmw blue accanto alla tua. Sali e aspettami.-          Lascia che lo affronti io-          Mi hai riferito che ti ha picchiato in più di un’occasione, non vorrei che la cosa si ripetesse. Era un argomento convincente e segui il suo consiglio, anche se dall’ interno dell’auto cercai di cogliere parte della loro conversazione, ma le voci mi giungevano indistinte. Alcuni minuti dopo Nicolas mi raggiunse.-          Stai tranquilla, credo che il tuo ex non ci darà più fastidio.-          Cosa gli hai detto?-          Dimentichi che sono avvocato? Gli ho semplicemente spiegato che picchiare la gente, minacciarla e pedinarla sono tutti reati perseguibili e che io in qualità d'avvocato ti ho suggerito di sporgere denuncia. Spero che la paura basti a tenerlo buono.-          Vedi che tutto sommato fare l’avvocato ha i suoi vantaggi?-          Devo ammettere che questa volta la mia professione si è rivelata utile, ma sono cose che avresti comunque dovuto sapere pure tu al 2 anno di legge!  Ma… no stasera non mi va di riversarti addosso le mie paranoie, non mi sembra giusto. Mi rivolse quindi un sorriso amaro. In quell’istante capii che l’avrei amato per sempre, non m’importava quale fosse la sua età, ero innamorata di lui, mai in vita mia avevo provato emozioni tanto intense cosi come quando sfioravo la sua pelle. Emilio mi appariva lontano e sbiadito nel tempo, come si ricorda un brutto sogno il mattino. La parte razionale di me mi metteva in guardia, davanti ad emozioni tanto violente e sconosciute ma non ascoltai. Lui mi guardo e forse intuii i miei pensieri.-          Ti accompagno a casa, non vorrei che ti seguisse.  Detto ciò si chinò a baciarmi la
fronte.Tornai a casa, senza incidenti sulla soglia del cancello ci demmo appuntamento per il giorno seguente, salutandoci con un leggero bacio sulle labbra. Quella notte dormii malissimo, pertanto la mattina successiva profonde occhiaie segnavano i miei occhi. La cosa non sfuggi a mia madre che mi chiese se c’era qualcosa che mi preoccupava; mentii affermando che avevo avuto l’ennesima discussione con Emilio a causa della sue scenate e che stanca di quelle continue e inutili gelosie, avevo troncato. Avevo aspettato qualche giorno a riferire della rottura del fidanzamento nella speranza di sistemare la situazione e poter comunicare la notizia affermando che la decisione era stata presa unilateralmente, non che la cosa avesse importanza ma quella mi sembrava la soluzione migliore, ora però gli avvenimenti della sera precedente avevano fatto precipitare la situazione. Tacere ancora sulla fine della mia relazione non aveva senso. Ovviamente non riferì i particolari e nemmeno accennai della mia nuova conoscenza. Passai l’intera mattinata fantasticando sul mio nuovo amore; i miei genitori attribuivano il mio strano mutismo alla tristezza per la conclusione della mia relazione e non chiesero ulteriori spiegazioni.Nel pomeriggio mentre andavo all’appuntamento, temevo di essere seguita tanto che nel tentativo di depistare un possibile inseguitore cambiai direzione molte volte, non ci furono comunque problemi. Quando raggiunsi il luogo dell’appuntamento e lo vidi fui investita da mille emozioni, volevo lui e solo lui, sapevo che forse avrei sofferto che avrei dovuto stare in guardia, soprattutto dopo quanto mi aveva riferito Valerio ma decisi che soffrire per lui poteva valerne la pena e comunque anche troncando già in quel momento avrei sofferto. Accantonai quei tristi pensieri adesso eravamo lì insieme nulla aveva più importanza.