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Volevo...
Post n°286 pubblicato il 23 Marzo 2009 da jobandthecity
Non sono intrapendente. Non sono coraggiosa. Le mie scelte spesso sono state condizionate. Dall’amore per esempio. Dalla famiglia. A volte dal tempo. Pioggia, sole possono influenzare le nostre decisioni. Se quel giorno non avesse piovuto probabilmente non mi sarei sentita triste e non avrei avuto voglia di un giro in macchina sola, ascoltando buona musica e bevendo una birra. E se non fossi scesa dalla macchina per entrare in quel locale forse… Ma chi puo’ dirlo. Guardare dietro non mi e’ mai piaciuto. Non amo cercare ragioni (o giustificazioni) per quello che ora sono divenatata. Per quello che ora sto vivendo. Venire a Londra e’ stata una scelta. Un sogno. Volevo sfondare. Realizzarmi. Trovare il lavoro dei miei sogni. Lavorare con grandi nomi. Celebrita’. Essere invitata a party con vip che ti offrono da bere. Quel tipo di sogni che si fanno quando sei ragazzina e vivi in un paesino dove tutti sanno tutto e se non sanno inventano. Pur di parlare. Pur di sentirsi parte di un qualcosa. La piazza. La mia piazza mi stava stretta. Mi dicevo “Emilia tu vali! Tu meriti di piu’! Questa piazza e’ troppo piccola e non riesci ad aprire bene le ali…” Ed era vero! Per l’amor di Dio… Su questo avevo ragione. Una volta tanto che mi capita di poterlo dire voglio urlarlo al mondo. IO AVEVO RAGIONE. Adesso va meglio. Passiamo a volte tutta una vita a ceracre di realizzare i nostri sogni. Siamo accecati dalla voglia di conquista. Vogliamo raggiungere il nostro obiettivo. Per poterci guardare allo specchio e dire. E’ fatta. Ci sono riuscita. Io ho capito per cosa lottiamo… lo facciamo per provare quella sensazione… quel momento in cui tutto e’ perfettamente come volevamo. Come abbiamo sempre desiderato. Lottiamo per l’attimo. L’attimo che aspettavamo pensando “chissa’ cosa si prova”. Quell’attimo per me e’ arrivato. E non e’ stato proprio come avevo sempre desiderato o pensato. Non mi e’ successo mentre ero seduta alla mia scrivania e guardando fuori dalla finestra vedevo il sole illuminare la scritta “Carnaby Street”. Non e’ successo quando stringevo la mano a quel presentatore dopo aver concluso il progetto… Non e’ neanche successo quando ho comprato quel paio di scarpe che costavano la meta’ del mio affitto. E’ successo una mattina. Ero appena uscita dalla doccia. Senza trucco e senza tacchi. Avevo un vassoio in mano con sopra un bicchiere di succo d’arancia, un piatto con dei biscotti e una tazza di caffe’. E’ successo mentre mi sedevo sul bordo del letto e con un bacio auguravo buongiorno alla persona che amo.
E fuori c’era il sole. |
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