LA VITA

NOTTE DI FERRAGOSTO


Note di chitarra classica che danzano nell’aria, candele che suonano per occhi stanchi e sperduti. Le conto…92 candele che danno l’illusione di un calore che manca. Una si spegne colpita da una nota impetuosa. Si leva un sottile filo di fumo che subito svanisce come fosse un’anima che ritorna nell’infinita eternità. E dopo di lei se ne và un’altra, e poi un’altra ancora….a quale toccherà dopo? I pensieri ritornano a candele di un altro tempo, in una notte lunga e nera, troppo triste e cupa da ricordare. Prendo per mano la mente e la porto delicatamente via da lì, ma appena la lascio scappa ancora in luoghi remoti. Così mi rituffo nella danza delle candele, in quella luce vibrante di musica. Poi tutto ha termine e dilagano silenzio e buio squarciati da lampi multicolori e botti…e da una frase amica di una verità tagliente come una lama affilata che si inabissa dentro ad una cascata di ghiaccio e strappa un sardonico sorriso… “…anche i fuochi d’artificio che durano di più, prima o poi finiscono….”