Signora mia

Delle pubblicità per donne scritte da uomini ( parte II)


                Sulle pubblicità di assorbenti si potrebbe scrivere un trattato: da quando ho memoria, ricordo spot di donne che si lanciano con il paracadute, fanno sport estremo e molte altre cose strane, pianificando accuratamente i loro impegni perché la giornata del bungee jumping coincida con il primo giorno delle mestruazioni. Non mi soffermo sulla fenomenologia generale degli spot di assorbenti, se non altro perché è un argomento trattato spesso da Luciana Littizzetto, con risultati ineguagliabili.
Ormai non me la prendo neanche più, perché in fondo questi spot inverosimili mi fanno tenerezza. Solo chi non sa che cosa si provi ad avere un ciclo mestruale può immaginare che un pezzetto di ovatta compressa risolva tutte le grane connesse ai meccanismi biologici femminili, tipo fitte lancinanti, gonfiori, e impasticcamenti da antidoping. Solo un pubblicitario  sprovveduto e senza figlie femmine può figurarsi uno scenario di donne convertite in atlete da un assorbente con le ali. Però lo spot che gira in tv in questi giorni mi fa veramente andare fuori dalla grazia di Dio.La scena è questa: una ragazza si muove con fare nervoso nella libreria dove lavora. Una voce fuori campo le legge nel pensiero: “Accidenti come sono nervosa, sarà perché mi devono arrivare...”Non esiste frase più orrida.Che la sindrome premestruale esista o no, io MI RIFIUTO di credere che una donna sana di mente faccia questo tipo di considerazioni:  solo un uomo può pensare che un essere di sesso femminile con una vita normale leghi così automaticamente la sua tensione alle mestruazioni.Mestruazioni che peraltro nello spot non vengono nemmeno nominate, preferendo usare una pudica terza persona plurale (come pure nella vaga espressione “in quei giorni”: quali giorni? quelli di riapertura della caccia? del condono fiscale?).A questo punto mi viene da pensare che quelli che devono arrivare siano i suoceri: questo giustificherebbe di più il nervosismo della ragazza. La connessione causa - effetto “sono nervosa- sarà perché...” è un terreno fragile e minato. Io avrei trovato più credibile una frase tipo: “Sono nervosa, sarà perché mi devono arrivare le bollette, la rata della macchina e il mutuo, tutti insieme?”.Oppure, se proprio vogliamo restare nella sfera fisiologica: “Sono nervosa, sarà perché non mi sono ancora arrivate queste benedette mestruazioni e se sono incinta il libraio mi licenzia alla faccia delle leggi sulla tutela della maternità?” Ma, soprattutto, i pubblicitari del XXI secolo non hanno ancora capito che il ciclo mestruale non è un’Apocalisse mensile.Non è ancora loro chiaro che in genere le donne sono abituate alle mestruazioni, e continuano a fare esattamente la vita di tutti i giorni. Lavorano, cucinano, studiano: magari non si fanno 15 km di corsa e prendono un antidolorifico la mattina, ma niente di più. Per questo lo spot più geniale sugli assorbenti, che andava in onda qualche anno fa, secondo me è stato ideato da una donna: trenta secondi in cui una ragazza dorme tranquilla e comoda. Ovviamente questo spot ha avuto poco successo, perché i soliti pubblicitari uomini - che, beati loro, non passano “quelle notti” a rigirarsi nel letto - non hanno capito che dodici ore di sonno tranquillo e pulito  al primo giorno di ciclo sono  l’ambizione di tutte noi: altro che paracadute. - continua -