Signora mia

Dei deliri domenicali post Sanremo.


                    In genere la domenica pomeriggio sulle reti generaliste è una lunga deriva tra paesaggi monotoni: il sopore di Domenica In da un lato, le risse telecomandate di Buona Domenica dall’altro. L’alternativa è il sorriso-emiparesi di Licia Colò su Rai tre, con qualche boccata d’aria ogni tanto a Rai 2 con Quelli che il calcio.Oggi pomeriggio la situazione è stata particolarmente tragica. Ieri sera è finito il festival di Sanremo e la puntata odierna di Domenica In  è stata dedicata alla ricapitolazione dei cantanti delle cinque serate. Anche Buona Domenica ha riservato tre quarti della programmazione al festival. Mentre su Rai Uno il tema principale era decidere se fare Pippo Baudo Papa o direttamente santo, su Canale 5 il dibattito aveva vari titoli, il cui filo conduttore era “Ma quanto fa schifo il festival?”. Facendo zapping tra i due canali ho trovato sovrapposizioni inquietanti. A Buona Domenica sono ospiti due tipi che avevo già visto in veste di opinionisti sulle reti rai in mattinata: tanto erano stati formali ed entusiasti sulla tv di stato, tanto sono sguaiati e critici su Canale 5. Mentre Baudo elogia il suo festival di qualità, su canale 5 Sgarbi, come di consueto inseguito da un infermiere che tenta di fargli l’antirabbica, insulta la pochezza artistica delle canzoni.Da un lato Baudo celebra i suoi ospiti internazionali, dall’altro lo crocifiggono per i costi eccessivi dei vip.  A mio parere si tocca l’irrealtà quando Baudo si autoincensa per la coraggiosa sperimentazione avviata con i “Giovani” e per lo spazio riservato ai cantanti emergenti. Cinque secondi dopo Paola Perego modera un dibattito con un gruppo di ragazzetti che dichiaravano furenti “Noi giovani (brr, che espressione trita) non amiamo una trasmissione piena di cantanti vecchi e di canzoni che non ci rappresentano”. Il dibattito su canale 5 continua, diventa delirio quando il padre di un ragazzo escluso nella categoria “Giovani” promette atroce vendetta e minaccia in diretta Pippo Baudo perché non ha risposto ad una sua lettera. Paola Perego fomenta la discussione, aizza i partecipanti e conclude il dibattito dicendo più o meno: “Il festival di Sanremo è obsoleto, non ci piace perché non rispecchia i giovani dell’Italia e a noi la pratica di riesumare cantanti per racimolare pubblico fa schifo”.E poi invita a cantare Iva Zanicchi.
 PS. Due righe sul festival in sé – che io ovviamente non ho seguito, perchè guardare il festival è come tradire il partner o votare a destra: si fa ma non si dice-. A me è sembrato uno spettacolo ben fatto, riuscito proprio perché uguale a se stesso. Il fatto che abbiano vinto due canzoni “impegnate” mi ha un po’ irritato: non per i brani in sé, ma per l’impressione che alle varie giurie sembrasse poco politically correct non premiarli, a discapito della qualità artistica di altri pezzi .Fosse dipeso da me, io avrei fatto finire il festival la prima sera:
dopo Tosca e la sua canzone geniale e malinconica, a metà strada tra Fellini e Capossela, scritta per giunta da un artista di origini cilentane (come la vostra webmater), non c’era Cristicchi che tenesse.