Sono nato due volte: bambina, la prima, un giorno di gennaio del 1960 in una Detroit straordinariamente priva di smog, e maschio adolescente, la seconda, nell'agosto del 1974, al pronto soccorso di Petoskey, nel Michigan.Comincia così uno dei miei libri preferiti, Middlesex (Oscar Mondadori), dell’autore americano di origine greca Jeffrey Eugenides. La storia del/la protagonista, un ermafrodita che vede la luce come Calliope per poi diventare Cal, ha origine molto prima della sua nascita in America.La vicenda di Cal/liope comincia infatti in uno sperduto villaggio greco da cui i fratelli Desdemona e Lefty scappano per salvarsi dalla guerra con gli occupanti turchi. I due si imbarcano fortunosamente nel porto di Smirne messa a ferro e a fuoco dall’esercito ottomano, diretti negli Stati Uniti da una cugina. Si stabiliscono a Detroit, mettendo su famiglia. Alle loro vite nella comunità greca allegra e invadente come una grande famiglia si intrecciano proibizionismo e trafficanti, industrializzazione e disordini razziali, emancipazione e cambiamenti generazionali.La prima parte del libro è una magnifica ricostruzione di Detroit vista dagli occhi di una famiglia greca superstiziosa e intraprendente che vive in un'assurda abitazione stile Le Corbusier, chiamata Middlesex. Il risultato è un affresco pieno di ironia di un importante pezzo di storia americana.La seconda parte del libro racconta nascita e crescita di Calliope, che nasconde un segreto nel suo corredo cromosomico. La sua vita di bimba scorre tranquilla, mentre nell’adolescenza si rende gradualmente conto di un’oscura diversità dalle altre ragazze. In seguito ad un incidente Calliope scopre il suo ermafroditismo e cerca di trovare una nuova identità (è questo il vero Middlesex del libro). Inizialmente si fa guidare da un medico ambizioso e dai genitori incapaci di affrontare la situazione, poi sceglie da sola, allontanandosi da Middlesex e decidendo di essere Cal. Il richiamo delle radici però riporterà a casa Cal, permettendogli di completare la scoperta della sua identità e dei misteri ad essa legati.Questa è, molto in sintesi, la trama di Middlesex. Amo molto questo libro principalmente perché tratta temi da tragedia con toni da commedia. Posso inoltre dare tre motivi in base ai quali consiglio di leggerlo:1. Perché si apre con l’incendio di Smirne, dove si chiude
Le streghe di Smirne,altro libro che amo molto e di cui, per me, rappresenta una sorta di continuazione ideale;2. Perché tratta con leggerezza e garbo di questioni delicate come identità di genere e diffferenza sessuale, senza mai cadere nel banale e nel volgare;3. Perché, prima ancora di essere una storia sull’ ermafroditismo, è una grande, tragicomica saga familiare. Qua e là balena il messaggio che, in una situazione come quella di Calliope, lo scherzo biologico di cui è vittima sia comunque più sostenibile della sua famiglia strampalata.Io che sono nata con tutte le mie cosine femminili al loro posto, ma che subisco e amo la mia grande famiglia matriarcale piena di donne forti ed impiccione, non posso che essere d’accordo.