Signora mia

Dell’Iliade american way


 Ieri sera ho visto Troy su Canale 5. So che il film è stato ampiamente recensito quando è uscito, un paio di anni fa; probabilmente quindi farò osservazioni poco originali, ma non ce la faccio proprio a tenerle per me.
In linee generali, sono stata molto colpita dal fatto che sceneggiatori siano  stati pagati migliaia e migliaia di dollari per non capire niente dell’Iliade.Non dico che avrebbero dovuto leggere l’originale greco, o una traduzione integrale, ma almeno un riassunto per le scuole medie, un’edizione a fumetti...Giusto per avere una vaga idea di cosa stessero parlando.In genere amo le riedizioni dei classici, perché, con tutte le varianti e rielaborazioni sono una conferma della loro immortalità: ma in questo caso mi è dispiaciuto per Omero – o chi per lui – che si sarà rigirato vorticosamente nella tomba. Ignoriamo pure l’assenza di molti personaggi, le distorsioni della trama, Paride ancora più imbecille che nel testo originale. Resta un inquietante interrogativo: perché in questo film sciagurato vogliono farci credere che Achille sia  il protagonista assoluto dell’Iliade? Achille inoltre è stato completamente stravolto.  Immagino gli sceneggiatori americani con le mani nei capelli, chiedendosi come questi greci potessero mai considerare eroe un gay
dichiarato. La loro beata ignoranza della cultura classica e della concezione precristiana dell’amore ha prodotto un ribaltamento di tutta la storia: l’amore di Achille per Patroclo è diventato una pudica, ridicola cuginanza, la cui vendetta assume una dimensione mafiosa, più che epica; il romanzetto con Briseide è poi inventato di sana pianta.Due parole anche su Brad Pitt, che a me, più che ad Achille, faceva pensare a uno dei Village People. Mi chiedo quale mente abbia potuto partorire un personaggio epico con i capelli tinti di biondo e i muscoli pompati, che va ad assediare Troia con un guardaroba che comprende tutta la collezione primavera estate di Versace. La cosa che mi ha fatto davvero impressione comunque è stata un’altra: sia i Greci che i Troiani nel film si scambiano innumerevoli baci sulle guance. So per esperienza personale che gli Americani trovano il saluto con un bacio per guancia un’abitudine europea divertente e sconcertante, ma non capisco in base a quale principio l’abbiano applicata ai personaggi dell’Iliade. Qualcuno gli avrà spiegato che Priamo non è il Padrino?