Signora mia

Della nuova antica Grecia


 
La Campania – che incidentalmente è la mia regione – è senza dubbio una terra baciata dagli dei: mare, sole, cibo buono, gente amichevole, bellissimi paesaggi. Non a caso i Romani la chiamavano Campania Felix, e probabilmente merita ancora questo nome. Certo, i camorristi si sparano l’un l’altro in mezzo alla strada; certo, c’è qualche migliaio di tonnellate di spazzatura che non sappiamo come smaltire, e un tasso di disoccupazione –faccio media anch’io – da paura. Ma vuoi mettere, con tutte le cose belle che abbiamo? L’importante è vedere il bicchiere mezzo pieno.Questo non è solo il mio pollyannistico atteggiamento, ma una strategia politica precisa, condivisa dall’assessore regionale De Luca, che sta portando avanti con ardore un prestigioso progetto denominato Megale Hellas. Che sarebbe a dire: “Magna Graecia”: né più né meno che il Sud Italia all’epoca della colonizzazione greca.Nella zona del Cilento – da cui, incidentalmente, provengo-, a sud di Salerno, esistono alcuni siti archeologici di un certo rilievo, namely Paestum e Velia. Distano tra loro circa mezz’ora di macchina e meritano decisamente di essere visti. A Paestum ci sono tre templi greci, restaurati da poco, meta di molti turisti, ma che potrebbero essre più valorizzati. Ad alcuni chilometri da Paestum c’è un paese che si chiama Albanella, per il quale sono stati stanziati dei fondi per costruire un parco archeologico.
La cosa bella è che ad Albanella non c’è nessun sito archeologico, alla luce o da scavare. E’ solo un minuscolo centro abitato, così piccolo che non fai in tempo a vedere un gruppetto sparuto di case e a chiederti “Ma dove siamo?”, che il paese è già finito. Sempre per la filosofia del bicchiere mezzo pieno, i politici non si sono fatti fermare nello stanziamento dei fondi dal trascurabile dettaglio dell’assenza di siti archeologici. Il tempio non c’è? e allora lo costruiamo.E così sono stati stanziati UN MILIARDO E CINQUECENTOMILA EURO per costruire un VERO FINTO TEMPIO GRECO ad Albanella: cemento armato coperto di marmo.1.000.500.000 euro. C’è da aggiungere che a due passi da Albanella si trovano i resti del tempio di Hera Argiva, che è antichissimo e attende da decenni un restauro.Inspiegabilmente, non tutti si sono dichiarati d’accordo con questo grandioso progetto. Umberto Eco  ha ironizzato sulla Disneyland della Magna Graecia. Perfino un assessore regionale, tale Rosania, ha timidamente azzardato che costruire un tempio in cemento armato, per inserirlo all’interno di un circuito turistico, lascia qualche perplessità. La vox populi si chiede perché quel miliardo abbondante non venga destinato a qualcosa di utile, a partire dal valorizzare i templi già esistenti. Oppure cercare di mettere in piedi una raccolta differenziata, ancora inesistente in Cilento. O rifare le strade malmesse su cui tuttora si muore. O investire sulla legalità e recuperare qualche ragazzino dalla strada.Incompetenti, dico io. Non si è ancora capito l’ingegno del progetto Megale Hellas. La mia proposta è: investiamo il miliardo di euro per un tempio finto degno di Las Vegas, e poi lo riempiamo con la spazzatura che non sappiamo dove mettere.Mi sa che alle prossime regionali mi candido: se hanno approvato il progetto di Megale Hellas, adoreranno il mio piano di utilizzo.