Signora mia

Degli svantaggi dell'etica


Stamattina, per ingannare il tempo nella mia ora e mezza di fila alla posta avevo due possibilità: guardare le risse (che nell'ufficio del quartiere Sanità a Napoli sono sempre numerose e appassionanti), o comprare un giornale.
Stavolta, per far qualcosa di diverso, ho optato per una rivista. La scelta è caduta su A (ex Anna), che questa settimana costa solo 50 centesimi.Sfogliando le pagine, scopro che A ha lanciato un'ammirevole campagna dal nome No ai senza talento: su questa rivista non si parla di personaggi noti alle cronache per vicissitudini giudiziarie,  gossip, scandaletti sessuali eccetera. L'iniziativa mi appare meravigliosa, e mentre sfoglio il giornale scoprendo che non c'è neanche una parola sui vari Ricucci, Corona, Paris Hilton e compagnia bella, già medito su come fare un banner da inserire sul mio blog per aderire alla campagna No ai senza talento.All'improvviso però mi assale una feroce consapevolezza: se non parlassi di senza talento, a che argomento dedicherei metà dei miei post?E, fuori dal blog, con chi me la prenderei se  decidessi di non (s)parlare più di Silvia Toffanin?