Ieri ho commesso un errore. Ero recidiva. Ma l’ho fatto. Ero consapevole delle conseguenze. Ma ero costretta a farlo.Ho comprato Panorama.Addirittura peggio di quanto ricordassi.Soprattutto quando mi sono imbattuta nella sezione dedicata agli studenti fuorisede, ovvero i ragazzi che si trasferiscono in una città per studiare all’università. In seguito all’omicidio della povera Meredith Kerch, studentessa a Perugia, i fuorisede sono diventati la preda preferita dei giornalisti d’assalto. Credevo che su Panorama si fosse toccato il fondo con l’editoriale di Bruno Vespa, dove Perugia veniva gemellata con Sodoma&Gomorra. Invece, qualche pagina dopo, ho trovato un reportage di guerra dalle città dei fuorisede, il cui eloquente occhiello era “Universitari. Sesso, alcool a fiumi, droga...”Al che mi sono chiesta: ma dove? Risposta: Padova, Urbino, Siena, Trieste. Ovvero città tra le più vivibili d’Italia. L’articolo racconta di droga e caramelle offerte da sconosciuti, di fanciulle ninfomani e ragazzi oppiomani...roba che un abitante di Gomorra si farebbe il segno della croce.Io sono stata studentessa fuorisede, e in un certo senso lo sono ancora. Chi ha fatto quel reportage, evidentemente, no.Già, perchè, se per parlare del mondo universitario vai in una piazza piena di pusher nel cuore della notte non troverai esattamente le suore di Madre Teresa.La situazione dei fuori sede è un po’ più complessa di quella che pensa il buon Bruno Vespa. In base alla mia ormai decennale esperienza, i fuorisede si possono dividere in tre categorie:1. I fancazzisti. Non è la specie più diffusa, ma sicuramente quella più vistosa. In genere di famiglia ricca e portafoglio ampio, hanno talvolta problemi ePiazza S.Domenico Maggiore a Napoli,luogo di ritrovo notturno dei fuorisede.
Di fuorisede e fuoriditesta
Ieri ho commesso un errore. Ero recidiva. Ma l’ho fatto. Ero consapevole delle conseguenze. Ma ero costretta a farlo.Ho comprato Panorama.Addirittura peggio di quanto ricordassi.Soprattutto quando mi sono imbattuta nella sezione dedicata agli studenti fuorisede, ovvero i ragazzi che si trasferiscono in una città per studiare all’università. In seguito all’omicidio della povera Meredith Kerch, studentessa a Perugia, i fuorisede sono diventati la preda preferita dei giornalisti d’assalto. Credevo che su Panorama si fosse toccato il fondo con l’editoriale di Bruno Vespa, dove Perugia veniva gemellata con Sodoma&Gomorra. Invece, qualche pagina dopo, ho trovato un reportage di guerra dalle città dei fuorisede, il cui eloquente occhiello era “Universitari. Sesso, alcool a fiumi, droga...”Al che mi sono chiesta: ma dove? Risposta: Padova, Urbino, Siena, Trieste. Ovvero città tra le più vivibili d’Italia. L’articolo racconta di droga e caramelle offerte da sconosciuti, di fanciulle ninfomani e ragazzi oppiomani...roba che un abitante di Gomorra si farebbe il segno della croce.Io sono stata studentessa fuorisede, e in un certo senso lo sono ancora. Chi ha fatto quel reportage, evidentemente, no.Già, perchè, se per parlare del mondo universitario vai in una piazza piena di pusher nel cuore della notte non troverai esattamente le suore di Madre Teresa.La situazione dei fuori sede è un po’ più complessa di quella che pensa il buon Bruno Vespa. In base alla mia ormai decennale esperienza, i fuorisede si possono dividere in tre categorie:1. I fancazzisti. Non è la specie più diffusa, ma sicuramente quella più vistosa. In genere di famiglia ricca e portafoglio ampio, hanno talvolta problemi ePiazza S.Domenico Maggiore a Napoli,luogo di ritrovo notturno dei fuorisede.