Signora mia

Di tremiti, rimedi e palliativi


In Orlando, uno dei libri che amo di più in assoluto, l’autrice Virginia Woolf narra le vicende di Orlando, cavaliere dell’epoca elisabettiana che attraversa secoli e avventure, e dopo un lungo sonno si risveglia donna, con tutte le nuove, inspiegabili sensazioni che la sua nuova condizione comporta:[Orlando] ... in piedi davanti alla finestra, si sentiva pervadere tutta da un formicolio, da un tremito insolito, come se fosse fatta di mille corde su cui la brezza o delle dita erranti suonassero scale. Le pareva di sentirsi rizzare i capelli. Le braccia le cantavano e vibravano come avrebberio cantato e vibrato, vent’anni dopo, i fili del telegrafo. Ma tutta quell’agitazione parve infine concentrarsi nelle mani; e poi in una mano sola, e poi in un dito solo di quella mano, e finalmente contrarsi in un cerchio di
sensibilità vibrante intorno al dito della mano sinistra. E quando lo alzò per vedere cosa causasse tanta agitazione, non vide nulla. Cosa significava? finchè la povera Orlando si vergognò del dito della sua mano sinistra senza sapere minimamente il perchè [...].Il suo rimuginare era accompagnato da un tale formicolio e tremito del dito sofferente, che stentava a mantenere lucidi i pensieri. Non c’era altro da fare che comprare uno di quei brutti cerchietti e portarlo come tutti gli altri. Così fece, e se lo infilò al dito, vergognandosi: ma  non le giovò [...] Per quanto la sede del suo malessere sembrasse la mano sinistra, si sentiva intossicata da capo a piedi, e infine fu costretta a prendere in considerazione il più radicale dei rimedi: prendere marito. Come Orlando, anch’io soffro da tempo di un forte tremito all’anulare sinistro - forse ne ho vagamente accennato su questo blog-. Non posso ancora prendere il più radicale dei rimedi come ha fatto lei - non perchè non lo voglia, come pure potrei aver lasciato capire ogni tanto. Ma ultimamente va un po’ meglio: da quando, per il nostro anniversario, il Colui mi ha regalato un anello come palliativo.