Gli italiani, si sa, sono un popolo di santi, navigatori e poeti: per la precisione, siamo l’unico Paese al mondo in cui il numero degli scrittori è superiore a quello dei lettori. Tutti o quasi hanno un paio di racconti, due poesiole, un mezzo romanzo nel cassetto; e quasi tutti sono convinti di aver scritto un’opera che può contendere il podio alla Divina Commedia o a Guerra e Pace.Il popolo degli scrittori è numeroso e variegato; per un autentico talento letterario ci sono dozzine di medici, avvocati, impiegati delle Poste che dibattono dell’animo umano in trame sconclusionate e versi zoppi. Tripudi di maiuscole, sintassi a singhiozzi, anglismi volanti: e questo è solo l’inizio dell’elenco.Fortuna che c’è Beppe Severgnini, giornalista del Corriere della Sera che da anni combatte la sua battaglia contro errori e orrori nazionali. Qualche mese
D'italiano e italiese
Gli italiani, si sa, sono un popolo di santi, navigatori e poeti: per la precisione, siamo l’unico Paese al mondo in cui il numero degli scrittori è superiore a quello dei lettori. Tutti o quasi hanno un paio di racconti, due poesiole, un mezzo romanzo nel cassetto; e quasi tutti sono convinti di aver scritto un’opera che può contendere il podio alla Divina Commedia o a Guerra e Pace.Il popolo degli scrittori è numeroso e variegato; per un autentico talento letterario ci sono dozzine di medici, avvocati, impiegati delle Poste che dibattono dell’animo umano in trame sconclusionate e versi zoppi. Tripudi di maiuscole, sintassi a singhiozzi, anglismi volanti: e questo è solo l’inizio dell’elenco.Fortuna che c’è Beppe Severgnini, giornalista del Corriere della Sera che da anni combatte la sua battaglia contro errori e orrori nazionali. Qualche mese