Signora mia

Del pensare positivo


Negli ultimi tempi sono passata da un composto stato di ozio a un'attività frenetica. Praticamente vivo in treno: quindi capita che mi lagni di lavorare troppo. Ho però trovato un metodo infallibile per evitare di autocommiserarmi: ogni volta che sto per cominciare a fare lamentazioni penso a chi ha un lavoro peggiore del mio. Nella fattispecie penso a quella povera donna che forse aveva velleità di attrice, e magari era anche brava; che avrà passato ore ad arrotondare la pronuncia della S e a imparare il monologo della follia di Ofelia. Di sicuro avrà pensato a quanti soldi ha buttato nella scuola di doppiaggio quando è entrata in sala per registrare in tono gaio e brillante: "Vuoi fare un complimento simpatico a una tua amica? Inviale la suoneria "Bella topolona...".  E parte la musichina di una suoneria per cellulari, cantata da un'ispirata pantegana che dice, sulle note di Dammi 3 parole : "Non ti lascio sola, bella topolona, mamma mia quanto sei bona...".Ecco, da quando ho sentito lo spot di quella suoneria, penso alla speaker e all'improvviso mi sento una donna fortunata.