Signora mia

Della reincarnazione


     Ogni tanto mi arrivano mail con link a siti che permettono di scoprire, in modo più o meno elaborato, chi ero in una vita precedente. Questi giochini sono una versione ludica della concezione buddista della reincarnazione: la stessa anima che
trasmigra da un corpo all’altro, da una vita all’altra, reincarnandosi in esseri viventi diversi a seconda del suo comportamento in una vita precedente. Quella della reincarnazione è una teoria senza dubbio suggestiva: anche chi non è interessato al buddismo, o crede che il Dalai Lama sia famoso perché è amico di Richard Gere, almeno una volta si è fermato a fantasticare su chi potesse essere in una vita passata. In genere si tende a pensare a personaggi o categorie legate in qualche modo alla vita presente, come se una loro scintilla fosse ancora accesa.          Per esempio, i test fatti su internet mi hanno detto, di volta in volta, che sono stata: un’usuraia giapponese del XII secolo, un crudele guerriero inca, un popolano rivoluzionario francese nel 1799 e, a scelta, Napoleone o Mata Hari. Non credo di essere stata un’usuraia giapponese, sono troppo distratta per portare avanti un’attività in cui occorre molta attenzione a calcolare interesi del 300%, per giunta in ideogrammi; sono possibilista sul guerriero Inca, perché nei momenti di rabbia mi affiorano alle labbra espressioni che ignoravo di conoscere. Anche il popolano nella Rivoluzione francese potrebbe essere da qualche parte dentro di me: spiegherebbe la mia passione per le cause politiche, e il mio francese sgrammaticato. Su Napoleone passerei il turno: mi sa che sono più alta. Quanto a Mata Hari, non sono in grado di mentire su cosa ho mangiato a pranzo, figuriamoci sul resto: non sarei stata una spia credibile. In realtà ho sempre pensato di essere stata una suffragetta inglese di fine ‘800: questo si accorda perfettamente con il mio amore per il romanzo vittoriano e la fissazione per le istanze femministe. In un’altra reincarnazione sono di sicuro stata una sentinella: non si spiega altrimenti come faccia ad udire il ticchettio di un orologio da polso a quattro metri da me. O forse sono stata un grosso cane nero e cattivo: così cattivo che nella vita successiva si è reincarnato, per punizione, in una persona terrorizzata dai cani.Volendo scegliere una persona famosa, mi viene in mente Jane Austen, ma credo che se volessi dichiararmi una sua reincarnazione, dovrei prendere il numero e mettermi in fila.                   Curiosamente però, mentre tutti sono suggestionati dalla loro vita passata, pochissimi si soffermano a pensare a quale potrebbe essere la loro prossima reincarnazione, come se il ciclo di trasmigrazione dell’anima finisse qui, adesso. Per i buddisti non finisce qui, a meno che non si sia raggiunta la perfezione assoluta: poiché temo che non sia il mio caso, mi sono fermata a pensare: chi potrei essere nella mia prossima vita?Se mi fossi comportata molto male in questa vita, potrei reincarnarmi nel solito cane nero e cattivo: così avrei paura anche di me stessa. Oppure potrei esser una persona allergica al caffè: terribile punizione.Dal momento che non riesco a darmi risposta – e che sono in un periodo in cui ho l’autostima sotto i piedi, e ho bisogno di sentir parlare di me – vi chiedo aiuto: per come mi conoscete, chi potrei essere stata in passato, e chi potrei essere in futuro? Non vincerete nulla ma, accarezzando il mio Ego farete un’opera buona, quindi migliorerete il vostro Karma: pertanto, avrete meno probabilità di reincarnarvi in Flavia Vento. Secondo me ne vale la pena.