Signora mia

Insight in a housewife's life- o del perchè le fiabe hanno sempre ragione


Casa March, interno. Mattina, ore 11 circa. Soggiorno assolato, tavolo sommerso dalle scartoffie; Jo che mentre lavora si ricorda di non avere pane.Cambio scena: cucina. Jo ravana per un po’ nel freezer ed estrae trionfante un pezzo di pane congelato.Cambio scena: Jo poggia il pane, ancora avvolto nella plastica, sul muretto del terrazzo ("Con questo bel sole, per una volta evito di usare il microonde per scongelare, che queste onde signoramia che ne sappiamo qual è l’effetto…”)Ore 12: Jo si affaccia sul terrazzo e saggia il pane con un ditino. Per puro scrupolo investigativo, ne stacca un pezzo con le mani, tanto le briciole restano nella busta. Ancora congelato all’interno.Ore 12:40: Sempre per puro scrupolo investigativo, Jo riprova il pane. Deve finire di scongelarsi. Ore 16: Jo si ricorda all’improvviso del pane lasciato sul muretto del terrazzo. Ormai sarà diventato un pezzo di marmo. Cerchiamo di salvare il salvabile.Ore 16:01: Jo è sul terrazzo. Da sola. Nel senso che il pane non è più sul muretto. Con un piccolo moto d’orrore Jo si affaccia: il pane nella sua busta giace nello spiazzo condominiale a piano terra, su cui si affaccia l’appartamento di una dolce vecchina che sembra la mamma di Psycho.(Flashback: molletta caduta. Molletta caduta. Pianta caduta. Molletta caduta. Molletta caduta.  Calzino caduto.  Molletta caduta. Mutanda marito caduta. Molletta caduta. Molletta caduta. E Jo non è MAI scesa a riprendersi qualcosa, eppure ha lachiave dello spazio recintato, anche se Psycho-mommy lo considera di sua proprietà. Forse è per questo che non c’è mai andata; in effetti le cose scompaiono in una specie di buco nero poche ore dopo averne visto il tuffo dal balcone)Ore 16:02. Jo deve prendere un’importante decisione: lasciare il pane al proprio destino esponendosi a un’ulteriore figura da casalinga sciagurata, o andarselo a prendere, rischiando di essere vista da Psycho-mommy?Ore 16:03. Jo scende come una ladra nello spazio condominiale.  Maledice le origini contadine per cui è peccato mortale buttare il cibo.  Mentre armeggia con il lucchetto del cancello si guarda intorno: non c’è nessuno. Psycho-mommy starà facendo un riposino sulla sedia a dondolo. Quatta quatta, Jo agguanta il pane e scappa via. Meno male, non l’ha vista nessuna andarsi a riprendere il pane caduto dal quarto piano. Fugge per scale stringedosi al petto la busta – e un volantino del supermercato che già concupisce con gli occhi pregustando la sontuosa passeggiata tra le offerte limitate, ma questa è un’altra storia.Jo arriva a casa con il fiatone – vorrei vedere voi, quattro piani senza ascensore e in più anche il peso della vergogna. Non ha incontrato nessuno in questo condominio dove tutti sembrano vivere per le scale. Giunta al sicuro in casa, si gira per chiudere la portae vede una scia di briciole di pane che dal suo tappetino va verso la prima rampa di scale, poi il pianerottolo, pou un’altra rampa e un’altra ancora, e ancora per otto lunghe rampe. Poi gira intorno al palazzo, si ferma davanti al cancello e prosegue all’interno. Meglio di una firma con nome e cognome.Pollicino, in confronto a me non sei nessuno.