dodecalogue

Il vangelo secondo Paolo VI


                                                                                                                     18.022.008Beati voi, cresciuti tra le vie del centro, con dentro casa un poliziotto stanco. Beati voi, cresciuti in piccoli paesi d'una bruttezza tale qual'è la sua ricchezza. Beato chi è cresciuto senz'avere mai pensato di picchiare un certo tizio che, a sua volta, non s'è posto tal questione. Beati pure voi che siete un poco a nord, di Bologna o di Milano, cresciuti tra la via Emilia e l'ano. Beato chi è cresciuto in quel di Roma, che ancora non s'è accorto quanti servi vi contiene: uno su mille nemmeno ce la fa. Beato chi c'ha casa con l'assegno nell'armadio. Beato chi ti scrocca da bere e da fumare nell'inverno perché giovane e studente, e poi lo vedi andarsene d'estate in giro per l'Europa o ancora più lontano. Beato chi è riuscito ad emigrare fuori dal bel paese, lontano da puttane che da un lato tirano qualche membro e dall'altro fan cadere il parlamento. Beato pure me che un cazzo mi sorprende, rimango qui a guardare respirando un po' in affanno, tifando sia per l'uno che per l'altro con un sogno nel cassetto: d'andarmene in Sicilia o al limite in Salento.sconnessione ventesima: la notte del Natale 1968, Papa Paolo VI celebrò una solenne e storica messa fra gli operai del centro siderurgico Italsider di Taranto. Il pontefice si trattenne a lungo tra i lavoratori e, per ricordare l'avvenimento, un nuovo quartiere alla periferia nord della città, destinato per lo più agli alloggi degli operai, venne dedicato a lui. Di seguito è riportata parte dell'omelia tenuta durante la messa:
"Cari Lavoratori! voi vedete come quando lavorate in questa officina è, in certo senso, come se foste in Chiesa; voi, senza pensarvi, voi qui venite a contatto con l'opera, col pensiero, con la presenza di Dio. Voi vedete come lavoro e preghiera hanno una radice comune, anche se espressione diversa. Voi, se siete intelligenti, se siete veri uomini, potete e dovete essere religiosi, qui, nei vostri immensi padiglioni del lavoro terrestre, senza altro fare che amare, pensare, ammirare il vostro faticoso lavoro."appunto: in base al Registro EPER - Registro delle emissioni inquinanti dell'Unione Europea - Taranto è, dopo Seveso, la città a più elevato rischio di diossina (il 30% delle emissioni in Italia, l'8,8% di tutta Europa); l'ILVA di Taranto si posiziona al secondo posto in Europa per le emissioni di CO2 (anindride carbonica) e produce il 10% di Pm10 (polveri inquinanti solide e liquide, altamente nocive per l'uomo) di tutta Europa. Taranto è, stando all'ultimo Rapporto congiunto Legambiente/Sole 24Ore, l'ultima tra le province italiane per qualità ambientale.