dodecalogue

rivoluzione interiore


27.032.010
L'Italia è un paese straordinario, che fa rabbia e verso il quale non riesci a non provare che amore. Un amore assurdo, come l'ultimo che ho vissuto. Perché l'Italia ti riempie di baci e di carezze e poi te lo mette nel culo senza che nemmeno te ne accorga. L'Italia non ha speranza alcuna, a meno che non si riesca a godere della sodomia. Vorrei ringraziare quei pochi che sono riusciti a farmi amare il mio paese, da Fabrizio De André a Pier Paolo Pasolini, da Marco Bellocchio a Giuliano Montaldo, da Renato Curcio alle Brigate Rosse, queste ultime per avere assimilato il concetto di rivoluzione in un paese, ripeto, senza speranza. Vorrei ringraziare i miei compagni di viaggio, soprattutto quelli persi. Ringrazio inoltre la mia famiglia, specie mia madre. Seppure favorevole alla dissoluzione dell'idea stessa di famiglia non posso che essere grato agli unici che non mi hanno mai abbandonato e che mi hanno visto, negli anni, vivere e piangere, strafarmi e fare sciocchezze come cene alle tre del mattino mentre il mondo intorno dormiva. Avevo vent'anni, mi sia concesso il perdono per le innocenti e veniali bravate. Ringrazio inoltre il mio conterraneo Carmelo Bene, genio assoluto che riesce ogni volta, in ogni sua opera riprodotta, a provocarmi emozioni senza eguali. Vi stimo, questo perché rispetto ogni forma di vita per quanto non sia mai riuscito a diventare vegetariano. Ci ho provato ma ho abbandonato l'idea quando, oltre ad avere realizzato un certo gusto per le braci, ho compreso che nell'evenienza mangerei anche un essere umano. Homo omini lupus, ma nulla di personale: è solo fame.