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1975 - Atti d'amore e di rivoluzione

Post n°20 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da MadameRoquentin



E non ci lasceremo mai, abbiamo troppe cose insieme, se ci arrabbiamo poi, ci ritroviamo poi un corpo e un’anima. Le stesse cose che vuoi tu, le voglio io e questo è amore, ma questa sera noi, noi siamo più che mai un corpo e un’anima...

C’era una volta il 1975.


Mi rigiro tra le lenzuola a luci spente ed occhi aperti. La mia anima è adeguata, ma il mio corpo fuori tempo. Le falci stavan  per essere falciate, abbattute assieme a quel muro, ed io ancora non potevo capire. Ma come spiegare un sogno armato?
Il fucile è l’evoluzione naturale della mite protesta. Distribuire giornali all’angolo, questo mi è difficile pensare. Ma sparare lo capisco. È come farsi male mentre si gioca. Come una lotta fra cuccioli. I cuccioli del maggio. Passare lo specchio e trovare sempre sé stessi, ma al rovescio. La matricola di sociologia diventa una veterana della guerriglia armata. La chitarra che suonava all’università di Trento diventa una pistola muta al carcere di Casale Monferrato. Atti d’amore e di rivoluzione. Religione armata, valdesi ribelli allo sterminio, pio comunismo. Lasciare De Andrade per diventare De Andrade, ecco la genesi. Si tratta della Caduta, come l’uomo dall’Eden sulla terra. L’idea diventa azione, come saltare su un treno in corsa: devi farlo abbastanza veloce da non renderti conto del rischio, ridendo del tuo buonsenso come un coscienzioso contabile, ubriaco sulla tangenziale.
Se non lo fai ti lasciano indietro. La storia delle BR è una questione privata. Salta o rimani indietro. Sciegliti la parte oppure conta i denti ai francobolli.

Non riesco a dormire. Il mio animo si incatena i polsi ai cancelli del ’75, vuole che il mio corpo capisca.
1975. La perdita dell’innocenza, reclusione, assassinio. Non abbiamo altro che la nostra innocenza, e nient’altro da perdere. Forse giusto il sangue.
Dori Ghezzi vince a Canzonissima.
Mara Cagol muore.
E poi tutto finisce ed inizia, ma è come vedere nascere un lattante coi denti.
Ed in ogni caso è un’altra storia. Non c’è distanza tra carboneria e brigata. Sono quelli che hanno perso. Se avessero vinto si chiamerebbero partigiani.

Chi ha vinto, bambini? Quella volta ha vinto la CIA.

Ma non pensateci più, e dormite.
Io non ci riesco.

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/01/07 alle 21:33 via WEB
secondo me hai perfettamente ragione, per quanto riguarda la CIA si sa come vanno queste cose, non sarà certo un tuo post a mutare il corso del sole JB
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/01/07 alle 19:44 via WEB
Ah, Johnny Brazzi...lo sai, per il momento non è mia intenzione mutare il corso del sole. Ma dammi solo un po' di tempo... MadameRoquentin
 
babyblue_00
babyblue_00 il 16/01/07 alle 21:36 via WEB
Le Brigate Rosse hanno perso perchè ad un certo punto della loro storia non hanno rappresentato più nessuno, a parte se stesse. Anche se i discorsi erano "seri" e gli ideali "alti", io pensavo allora e penso ancora oggi che per loro fosse solo un grande gioco, un grande gioco estremo. Quel "se avessero vinto si chiamerebbero partigiani" potevi anche risparmiartelo, tu non hai capito nè chi fossero le BR nè chi fossero i partigiani, bambina.
 
 
buknowski
buknowski il 17/01/07 alle 12:24 via WEB
Le Brigate Rosse hanno rappresentato, fino al 1975, l'unica opposizione alla dittatura democristiana. Tutti sanno del gioco di ruoli deciso a tavolino. Il P.C.I. non poteva fare altro che stare a guardare, talvolta preoccupato nel vedere i propri voti salire vertiginosamente temendo quel che già era avvenuto in Cile. Quello che MadameRoquentin scrive è storia, magari con un "se" finale tanto per personalizzare, romanzare lo scritto. Quello che TU avresti dovuto risparmiarti è il "bambina" finale, la tua critica regge ma poi crolla perché scade nel personale. Peccato. Mi verrebbe da chiederti una cosa: tu cosa facevi nel 1975, la lotta armata? oppure già contavi i denti ai francobolli?
 
   
babyblue_00
babyblue_00 il 17/01/07 alle 17:05 via WEB
E' vero, quel "bambina" lo potevo risparmiare ma non ho voluto farlo e questo perchè ho voluto sottolineare che una paragone tra le Br e i partigiani era ed è assolutamente fuori luogo. Il fascismo era una dittatura mentre la democrazia cristiana (che ci piaccia o no) era un partito democraticamente eletto dagli italiani. I partigiani sono morti non per gioco ma per dare a noi la possibilità di votare democraticamente. Se vuoi che discutiamo dell'uso che abbiamo fatto di questa possibilità possiamo trovarci certamente d'accordo su molti punti, ma vorrei ribadire che non tutti i morti che muoiono per una causa sono uguali. Io sono di sinistra, lo ero allora e lo sono ancora, ho avuto amici che hanno militato in gruppi affini alle BR e i denti ai francobolli non li ho mai contati.
 
     
buknowski
buknowski il 17/01/07 alle 17:19 via WEB
Ma sai, non è poi così male contarli, soltanto una scelta diversa.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/01/07 alle 12:29 via WEB
o forse l'ho capito solo in maniera diversa. Il cambiamento a cui fai riferimento è avvenuto dopo il '75, quando a mettersi a giocare sono stati altri. Che fosse un gioco, sì, lo penso anch'io. Credo che quando si metta a repentaglio la propria vita per un ideale lo si faccia sempre per gioco, altrimenti non esisterebbero eroi. Ho grande timore e rispetto della storia, le valutazioni a posteriori sono un grosso rischio, è come tifare per la squadra che vince. Invece di giocare. Del resto anche tu potevi risparmiarti il "bambina"...ma non m'offendo per questa volta.
 
   
buknowski
buknowski il 17/01/07 alle 13:08 via WEB
Quasi sincronizzati, devo andare cinque minuti indietro...ma del resto sono più vecchio.
 
   
babyblue_00
babyblue_00 il 17/01/07 alle 17:06 via WEB
Hai ragione, me lo potevo risparmiare.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/01/07 alle 19:34 via WEB
Non parlo di Cause ma di modalità. Modalità di morte per le Cause. Io ho paragonato carboneria e brigata, e non partigiani e brigata. E quel SE che c'è in mezzo è la soluzione di tutto...i brigatisti non sono partigiani, non lo saranno e non lo sono stati perchè la Storia ha determinato questo, in rapporto di stretta causalità. Causalità, ripeto. E poi per molti gli anni '70 erano pure peggio della guerra, e la dittatura quella della fame e dell'assenza di dignità. Vada letto tra le righe. MadameRoquentin
 
 
babyblue_00
babyblue_00 il 17/01/07 alle 20:27 via WEB
Forse non mi spiego, forse non capisco ... non so .. ultimo tentativo poi smetto. Tu hai "equiparato" carboneria e brigate rosse, e posso essere anche d'accordo, sicuramente dal punto di vista della modalità di comportamento "rivoluzionario", ma quando dici se avessero vinto si chiamerebbero partigiani, tu equipari le brigate rosse ai partigiani, con l'unica differenza (sembri dire) che sono stati "sfortunati" e hanno perso ... (tanto per sintetizzare) e non è così. Non sono stati sfortunati, sono stati rifiutati. E non è stata la "Storia" ma il popolo che volevano liberare ad eliminarli. Forse partiamo da conoscenze diverse, della storia e della realtà degli anni 70, e forse non è possibile capirsi, ma su una cosa hai ragione, negli anni 70 in Italia c'è stata una guerra, molto lacerante, le cui ferite ancora non si sono rimarginate in chi, per fatalità, l'ha vissuta. Ti auguro una buona serata.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/01/07 alle 22:32 via WEB
Non è una questione di sfortuna ma proprio di Storia. E la Storia non è una sequenza casuale, ma è volontà d'uomini. Buona o cattiva che sia. In sostanza diciamo quasi la stessa cosa. Dal 1975 le cose sono andate peggio, ed io credo che questo peggio sia anche conseguenza di quel funerale d'Utopia che vi è avvenuto. Buona serata altrettanto.
 
 
buknowski
buknowski il 18/01/07 alle 00:46 via WEB
Quello a cui nessuna di voi due fa riferimento è che dal 1975 in poi un'altra cosa accade: le fabbriche cominciano a smantellarsi con migliaia di licenziamenti annessi. La realtà industriale italiana di lì a dieci anni sarà profondamente mutata. La conseguenza di ciò sarà che la classe operaia, che avrebbe dovuto nel processo di una ipotetica rivoluzione arrivare ai vertici del potere, verrà drasticamente meno. Le grandi masse operaie, che avevano caratterizzato tutto il corso del novecento, perderanno quel poco di coscienza acquisita: l'operaio smette di essere storicamente e socialmente rilevante, l'economia cambia e di lì a poco anche l'assetto geopolitico cambierà. Le Brigate Rosse consumano le loro ragioni con l'inizio degli ottanta (in fondo c'era ancora qualcuno che infiltrato non era e che continuava a crederci), tutti coloro che vi avevano militato finiranno in carcere o morti ammazzati dalla polizia. Quello che si protrae sino agli omicidi di Biagi e D’Antona è in fondo la degenerazione di una lotta che, seppure per qualcuno giusta, non aveva più motivo di esistere, ma non per una questione etica, soltanto per la concreta impossibilità di trovare terreno fertile in una società, quella italiana, che è ormai profondamente mutata.
 
   
babyblue_00
babyblue_00 il 18/01/07 alle 01:09 via WEB
Corretto, molto corretto, ed è un po' quello che tentavo di dire all'inizio > le br sono morte perchè non rappresentavano più nessuno, sono diventati anacronistici, e completamente scollati dalla realtà. Scusa l'approccio un po' troppo emotivo, sono argomenti ancora vivi per me. Notte
 
     
buknowski
buknowski il 18/01/07 alle 01:41 via WEB
Non preoccuparti, ti capisco. 'Notte a te.
 
 
babyblue_00
babyblue_00 il 18/01/07 alle 01:03 via WEB
Su questo sono molto d'accordo, un funerale d'Utopia c'è stato e, forse, non me ne sono ancora fatta una ragione ... Buone cose.
 
Twisted_truth
Twisted_truth il 17/01/07 alle 23:12 via WEB
BRUTTO ANNO IL '75....SONO NATO IO....
 
 
buknowski
buknowski il 18/01/07 alle 00:46 via WEB
Ah, ecco perché...
 
poco.compatibile
poco.compatibile il 04/02/07 alle 05:29 via WEB
anni di piombo...
 
 
buknowski
buknowski il 05/02/07 alle 12:48 via WEB
...e in America regnava la disco.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/02/07 alle 15:06 via WEB
BUONGIORNO NOTTE. Ho letto con attenzione il tuo blog, i tuoi riferimenti culturali, i credits a cui ti riferisci. Su questo pezzo pero' mi sono fermato e la riflessione e' divenuta necessita' di esprimermi. Il 1975 mi ha visto bambino, e il 16 marzo 1978 mi ha trasformato in uomo, in un attimo le figu e i trasferelli della battaglia d'inghilterra sono rimaste sul tavolo di camera mia. E' iniziata ad accendersi la radio su radio popolare, sono arrivati i giornali che prendevo ogni giorno come non avevo mai fatto prima. Negli anni, e i fatti di ieri non si discostano di nulla, una linea rossa, (ma rossa? sicuri?)c'e' stata. Cosi' funzionale alla repressione vera, quella delle Liberta' Democratiche c'e' stata eccome. Proprio grazie a quelli che tu chiami "partigiani"..., proprio grazie a loro, ad ogni azione e' venuta un'azione esatta e contraria che ha colpito noi, noi che i mitra non li abbiamo usati mai, ma che ai kalhasnikov preferivamo lottare a parole dentro alle sezioni, anziche' andare "in disco"... Proprio a noi hanno fatto danni questi "sedicenti partigiani". Volevo pensare, lo pensai per anni..., che fossero danni colposi, e non dolosi. Non li ho mai approvati ma cercato di comprenderli si, in quegli anni .Cercato di capire, letto e riletto tutto il leggibile. Da Arzello, dalla Cascina Spiotta, dalla prigione del popolo dove rimase Mario Sossi, che vedo ancora bene da questa finestra (ora e' un bed and breakfast...). Cio' che non hanno capito loro e' la loro perfetta funzionalita' al fascismo di stato. Leggessero "lettere dei condannati a morte per la Resistenza", vedessero i sorrisi di La Russa e di Feltri per capire a chi e a cosa servono. Voglio aggiungere che il tuo blog e' molto interessante, e' terreno di discussione, e come ti ripeto e' quello il campo ove confrontarsi, non l'ogiva di un proiettile. buon blog.
 
 
buknowski
buknowski il 13/02/07 alle 15:38 via WEB
Tengo a precisare che il post non è stato scritto da me ma da Madame Roquentin e sono sicuro che lei commenterà quanto tu hai scritto. Quello che dici non fa una grinza, lo sai meglio di me. Tengo solo a precisare, e forse mi ripeto, che le Brigate Rosse nate da Curcio e Franceschini sono finite con il loro arresto avvenuto nel 1974; quello che c'è stato dopo, a partire dal rapimento di Moro sino a quanto è accaduto ieri, non ha nulla a che vedere con chi le Brigate Rosse le ha fondate. Nate dal principio della "resistenza tradita" (è questo il filo ideologico che lega i brigatisti ai partigiani, non altro), le Brigate Rosse sono divenute successivamente lo strumento per la gloria di statisti stragisti piduisti infiltrati fascisti servizi segreti nostalgici. Il dibattito non ha ormai più nessuna valenza né politica né sociale né ideologica. Le Brigate Rosse non esistono più ma, a quanto pare, la suggestione è ancora forte se qualcuno, nato nell'ottanta ottantuno ottantacinque, si appropria di un nome senza sapere che, dopo di Dio, è morto anche Marx. Che poi chi lo sa se lo hanno mai letto, Marx.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/02/07 alle 17:47 via WEB
Sì, tengo a dire che il mio era un "tu" impersonale, e del tutto scevro da polemica anche con l'autrice dello scritto. Concordo con quanto hai scritto qui. Completamente.
 
albert.z
albert.z il 14/02/07 alle 11:30 via WEB
Le BR fanno un grosso errore: sbagliano obiettivi. Invece di rivolgere le loro cure ai potenti che decidono le leggi, colpiscono degli inermi juslavoristi o giornalisti, che fanno il loro lavoro. In questo modo si inimicano la gente, perché non risolvono nulla, anzi fanno compattare le destre.
 
 
MadameRoquentin
MadameRoquentin il 15/02/07 alle 18:03 via WEB
Quello che è successo in questi giorni mi lascia molto perplessa. Sarà che è qui, nella mia città. Che uno degli arrestati era compaesano di una mia cara amica, lì nella Cimmerìa che c'è nebbia anche d'estate, sarà che par si trovassero in quel centro sociale che io ho sempre visto solo da fuori e solo chiuso. Sarà che questi "guerriglieri" sono stati arrestati per tre armi trovate in un bidone, una rapina al bancomat fallita e qualche intercettazione telefonica. Sarà perchè non c'è il mare a Praga. Sono andata lì, al centro sociale. E l'ho rivisto da fuori, chiuso e silenzioso. E non capisco quale sia il punto, in questi anni e in questo posto, in cui anche se succede qualcosa non succede niente. E mi dico che no, questa non è nemmeno brigata. Non lo so che cosa sia. E vorrei, vorrei che ci fosse un Berlinguer che si affacciasse alla TV e dicesse "VIA, ADESSO" e la gente scattasse dalle poltrone, come nei deliri di Cioni-Benigni. Prima segreti di stato, servizi segreti e guerra nascosta, ma ora? L'adrenalina dura un istante ed il resto è il solito incubo diventato noioso.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/02/07 alle 20:26 via WEB
Mi permetto di aggiungere un piccolo commento sul marxismo. Sono d'accordo con la citazione di buknowski, marx è morto. è morto perchè la sua teoria economica(che mai è stata applicata, marx e il marxismo sono paradossalmente due cose diverse) era errata fin dall'inizio. La classe proletaria prima, e quella operaia poi, si sono rivelate incapaci di mettersi a capo di qualsiasi rivoluzione economica. A mio avviso è la classe media, la classe borghese, l'unica che può farlo. Altri limiti di marx: lo storicismo e il materialismo. Le varie eresie come il trotzkismo erano inadeguate perchè marx non necessitava di essere interpretato, ma di essere accantonato. è l'errore a cui vanno incontro la maggior parte degli studiosi di marx, che comunque deve essere studiato. Quel che occorre oggi è una teoria economica completamente nuova, che non tenga conto di marx se non quanto si può tener conto di Aristotele e Hegel.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
anonimo il 26/11/09 alle 21:02 via WEB
http://www.youtube.com/watch?v=lKoZfguviW8&feature=related
 
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