dodecalogue

Pensavo fosse l'Andrea di De André. :(

Spero non sia rimasta delusa, ma il senso è lo stesso: anche il mio Andrea s'è perso e non sa tornare.

per caso gli avevi consigliato le molliche di pane per ritrovare la strada?!quella è solo una fiaba, non lo sapevi?

No, gli ho consigliato di seguire le piste di coca. Poi non l'ho più visto, dev'essersi perso nel bosco.

io non ci sarò...

Saremo in due.

Peccato, BUK! Avevo portato dell'erba etrusca che fa miracoli! Vabbuò, e come diceva Totò U Mazzill: "Chi si droga da solo, quasi sempre prende il volo!"

Mio cuore di manzo, a dire il vero non mi drogo da anni (stavo azzeccando troppo), ma l'erba etrusca non ti nascondo che mi intriga...Da te o da me?

Una volta mi parlarono di un certo Andrea e di uno schiaffo a lui dato. Rivedersi in un bambino perchè allo specchio non c'è più la stessa immagine. Il mio Andrea mi assomiglia, ha gli occhi grandi e verdi ma spero non faccia la stessa fine.

Auguri allora.

mamma è la tempesta.

E i' babbo?

babbo è il dirupo.

E i radicali?

i radicali avanzano fuori così che se cadi nel fondo del babbo poi puoi usarli per risalire.

"I Max Ribbenz del nuovo millennio ritornano alle origini: la storia, secondo alcuni, altro non è che ripetizione ciclica di eventi. Insanabili contrasti tra Luigi e il resto, di stampo musicale, ma ancor prima umano, filosofico, restituiscono al gruppo la sua ancestrale natura di duo, di coppia artistica. Luigi e Michele si riuniscono, pianificando il passato,e riscoprendo intatta e incorrotta l'esigenza di esprimere la loro idea di musica,le loro idee in musica. I Max Ribbenz ritornano ad essere 2,numero perfetto per un combo che non è mai stato un gruppo! Il luogo di composizione dei nuovi brani ritorna ad essere la cantina di Michele, il quale ritorna a "codificare" nel linguaggio musicale le idee dell'analfabeta Luigi, arricchendole e completandole con la sua chitarra. La nascita dei nuovi brani si compie, altresì, con l'ausilio di un tronco d'albero spezzato, che funge da batteria, e del flauto dolce soprano. Nel 2003 le canzoni, maturate in cantina nell'autunno-inverno precedente, possono finalmente essere suonate e registrate. I brani sono: Omaggio a Paul Erdos, Campa Cavallo, la trilogia "ascetica" (Angelo nel deserto-Evoluzione dinamica-Teoria trascendentale), Parallelismi celesti, Caos intellegibile, Perielio, In silenzio. Il nuovo lavoro non può che intitolarsi "Max Ribbenz"......In particolare Omaggio è un testo risalente a qualche anno prima, dedicato a un matematico ungherese,il quale aveva fatto della sua vita un esempio di condotta "anticonsumistica" e "antiborghese", perseverando nel proposito, durato fino alla sua scomparsa, di non possedere alcun bene materiale, di essere letteralmente proprietario di nulla, semplicemente utilizzando beni e denaro per la loro utilità intrinseca, non quali "status symbol" , e cosi' vivendo tra biblioteche, alloggi universitari, mense...... Campa cavallo, altra idea partorita precedentemente alla riunione, è una filostrocca sul tema della ripetitività acritica delle azioni della maggioranza degli uomini,sull'insidiosa inerzia di solcare tragitti da altri già segnati, principale ostacolo verso l'indipendenza che ognuno dovrebbe realizzare nei confronti dei propri contesti familiari e sociali. La trilogia disegna scenari mistici e surreali, cosi' come Parallelismi celesti,canzone peraltro emblematica, in quanto nata ,dal punto di vista musicale, per sola chitarra,voce e flauto. Caos intellegibile affronta in modo ellittico e per immagini le brutture della società frenetica che viviamo: guerra,omologazione,solitudine,mercificazione. Perielio è una canzone d'amore (sic!), In silenzio d'Amore. Dal punto di vista tecnico, i Max Ribbenz si avvalgono della preziosa collaborazione e della squisita disponibilità di Emilio Gioia, nella duplice veste di bassista e produttore artistico; graditissima, ma limitata alla sola registrazione di Omaggio, Caos e Perielio, è la presenza di Massimo Sammartino, unico musicista professionista della precedente formazione( batterista di "scire est poti" e "p.s.")."

Mi mancano le tue mani.

Se vuoi me le taglio e te le mando, ma poi non posso più suonare il pianoforte.

Potrebbero anche mancarmi le tue mani che suonavano il pianoforte.

Mio caro anonimo di nome e di fatto, ho suonato per chiunque e la cosa non mi piace, preferisco essere al piano quando sono solo.