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Post n°123 pubblicato il 06 Agosto 2013 da buknowski
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Post n°122 pubblicato il 26 Agosto 2012 da buknowski
Cambiare città, accettare quell’impiego offertomi due settimane prima da Alberto, impiegato al Ministero di Giustizia e mio amico da sempre. Cambiare posto e rinunciare alla facilità con cui, dopo anni di sforzi, ero riuscito a gestirmi il sociale, lo stesso che impediva di concentrarmi su questioni affidate con destrezza all’oblio. Mai focalizzarsi su di sé oltre il dovuto; ero riuscito a incanalare i differenti flussi di pensiero entro rispettivi e complementari binari, che ogni tanto pure in passato s’erano scontrati. Motivo, questo, che mi portò alla forse un po’ troppo affrettata conclusione che avrei dovuto contattare un analista, per evitare l’urto. Cosa che feci. Quel giorno mi sorpresi per l’insolita velocità con la quale organizzai il mio piano d’azione, di lì a una settimana avrei lasciato tutto: ufficio ed amicizie, anche le più care e longeve, senza le quali, sino a soltanto un anno prima, non ce l’avrei fatta, interrompendo nel peggiore dei modi il mio recupero, posto come indiscutibile debito tra me e il resto. In fondo potevo ricominciare, ero solo un intermedio. In piedi e con la tazza stretta tra le dita, meditavo guardingo sull’imminente futuro, guardando dal patio i corpi minuti coi loro grossi zaini sulle spalle. Ascoltavo, ma senza attenzione, le voci sovrapposte e confuse degli adulti seguire quelle dei bambini quando fui distratto dall’ammonimento d’una madre al proprio marito, che avrebbe dovuto senza meno orientare, nelle successive ore, i compiti del figlio. Ascoltavo e pensavo. A un certo punto mi concentrai sull’inutilità della cosa, sul motivo reale per il quale un bambino di dieci anni dovrebbe rinunciare ad un assolatissimo pomeriggio di gioco coi compagni, a rincorrersi in mandria scalciando un pallone sul terriccio del campo vicino, in quelle straordinarie ore d’autunno, primavera delle loro vite, anticamera illusoria d’un inoppugnabile non senso a venire. Perché studiare? Per chi? Per cosa? Semmai dovrebbero seguire l’insegnamento di scuole specifiche e sino ad ora inesistenti, volte ad approfondire l’inutilità dello studio. Studiare per diventare soli, tutt’uno con le pareti, estraniandosi dal mondo, ha un so che di violento. Affermare con Pasolini che il fine è l’ignoranza, dopo essersi impegnati nelle arti con risultati innegabili, sa di presa per il culo, una cosa che non si può proprio sentire. Il dubbio è che anche questa possa rientrare nella tattica del riuscire o meno a imbambolare un pubblico sempre attento al mezzo e quasi mai al fine. Come le strategie di certi uomini, intenzionati a portarsi a letto una donna che apparentemente sembra non cedere. Colpirla nell’orgoglio, a costo d’umiliarla, farle sentire il peso di una superiorità di fatto inesistente, ma essenziale per lo stimolo della libido di lei. Da un anno m’ero del tutto allontanato dalle luci della ribalta del baretto, quello in cui ognuno, in qualsiasi posto, ha le sue cinquemila ore di gloria. Partire avrebbe significato gestire, a proprio piacimento, gli anni a venire: cambiare faccia, per il diverso peso che gli avrei dato, cambiare stile e cestinare il vecchio, rinnegarlo insieme alle vecchie foto rigorosamente da distruggere, insieme alla memoria che mi resta del passato. Risorgere mantenendo il solo nome, Augusto, dunque senza esagerare.
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Post n°121 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da buknowski
In punto di morte In punto di morte vorrei In punto di morte non ne vorrò sapere |
Post n°120 pubblicato il 19 Luglio 2011 da buknowski
Si sfatano i miti, si aprono le gambe creando altri miti, si consumano i riti. Cambierò, cantava Dora, non sai che posso essere migliore. Una volta accadeva questo, poi nulla è cambiato, in lei. Ricardo osserva clitoridi dall'alto del suo non più tanto giovane essere codardo di cui si parla tanto in giro. L'amore, la guerra, una questione privata, la madre di Ferretti che muore. Si adeguano gli anni evitando altre liti, ancora si va in giro alla ricerca di qualcosa che non ci viene di capire, altri siti da perlustrare. Tornare alle radici: Berlino. |
Post n°119 pubblicato il 28 Giugno 2011 da buknowski
Mario. Una confidenza che suona sempre male. Mario. L'uomo di Maria Santissima Immacolata. Mario, lo stesso che, negli anni del calo, amava trascorrere le sue giornate alla Fiom. Mario che amava fumare, dai sigari alle nazionali, dalla pipa e con le unghie ingiallite, affermava che in Cile, ai tempi di Pinochet, sì che si stava bene. Mario ha un tumore ai polmoni, un tempo si sarebbe detto un fascista di meno. Mario è figlio delle cazzate alle quali si è legato, eppure non riesco a smettere di volergli bene, come a uno zio ignorante. |
Post n°118 pubblicato il 20 Maggio 2011 da buknowski
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Post n°117 pubblicato il 14 Maggio 2011 da buknowski
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Post n°116 pubblicato il 03 Maggio 2011 da buknowski
Non scrivo più, da qualche tempo non scrivo più. Si smette di scrivere per molteplici ragioni, perché sei triste oppure felice, depresso od occupato. Ci sono persone che scrivono, alcune che leggono, altre che nemmeno quello. Poi c'è chi scrive e smette, chi non leggeva e adesso legge, chi decide di passare alla tv o alla pornografia. Esiste pure chi crede d'avere letto tutto, che perde ogni interesse per un testo, che legge per dormire. Scrivere è una specie di passione, ti prende quando vuole, ti lascia per farti respirare, per darti il tempo di accumulare ricordi. C'è poi chi scrive sempre, chi è nato per descrivere ogni cosa, persino l'assenza d'esperienza. In ultimo chi scrive pur non avendo nulla da dire, per riempire pagine sbiancate o vetri macchiati dalle nostre impronte. Scrivere di notte accomuna spesso gli uni e gli altri, smettere soltanto le persone mediocri o semplicemente stanche.
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Post n°115 pubblicato il 11 Febbraio 2011 da buknowski
sconnessione ventisettesima del nonciclopedia: il cazzone è un individuo completamente passivo e in balia delle situazioni del caso, fa di questa indicibile inerzia la sua bandiera. Il bioritmo del cazzone autentico prevede una sveglia a un'ora variabile tra le 14.30 e le 17.00, e l'ora di ritirata approssimativamente alle 6 del mattino. Dorme un casino. Non è gente come te ma nemmeno gente come me, si fa i cazzi suoi, e pure bene. |
Post n°114 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da buknowski
L'uomo pazzo arriva ogni giorno alle quattro, fuma come un turco e brontola su tutto. Guardarlo mi diverte, sentire il forte accento di Salerno mentre racconta storie che non sai se sono vere o frutto di una mente ormai a riposo. Rompe il cazzo perché aumenta il mio lavoro, senza scopo di lucro mette a posto ogni cosa chiedendomi un aiuto. Gli rispondo che mi manca un sindacato, nelle aziende come questa dove sai quando entri e non sai quando smetti. Il lavoro, mi risponde, i ricchi lo danno e gli schiavi lo fanno. Lui era dentista, tra i più bravi del centro, poi ha unito le punte del cervello ed è esploso. Adesso vive in pace, aspettando la chiamata di un signore, e nel mentre passa a trovarci. |
Post n°113 pubblicato il 26 Ottobre 2010 da buknowski
Come se non sapessi quanto accade, dietro la tenda alle mie spalle. Come se non sapessi di mentire quando dico una cosa piuttosto che mostrare il mio disinteresse. Continua a farmi male ma che ci posso fare? Posso smettere di recitare? Ridere d’un qualunque gesto, qualsiasi reazione. Lo scherzo, a ben pensare, consiste nello stare a scrivere di quanto possa essere più o meno appassionato, alla storia o all’atto in sé. Guardate, ci fosse almeno uno a capire quello che succede, direi poco male. Detesto i bambini che muoiono di fame, detesto chi ascolta e non apprezza lo zio di Avetrana, detesto ogni singola parte di un midollo ormai stantio. Detesto chiunque, per scelta, decide di non sprofondare nella merda. Detesto, insomma, chi si salva e non uccide, chi non commette stragi, per un fine od uno sfizio che non debbono mancare. Ma quanto durerà questa cazzo di post-modernità? Dio solo lo sa. |
Post n°112 pubblicato il 21 Settembre 2010 da buknowski
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Post n°111 pubblicato il 16 Settembre 2010 da buknowski
sconnessione ventiseiesima: sono la pecora imbestialita, un animale da branco vasto. Sono la femmina coi seni al vento, piccola fica da leccare. |
Post n°110 pubblicato il 04 Settembre 2010 da buknowski
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Post n°108 pubblicato il 28 Luglio 2010 da buknowski
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Post n°107 pubblicato il 17 Luglio 2010 da buknowski
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Post n°106 pubblicato il 06 Luglio 2010 da buknowski
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Post n°105 pubblicato il 21 Maggio 2010 da buknowski
01.042.010 |
Post n°104 pubblicato il 11 Maggio 2010 da buknowski
31.032.010 |
Post n°103 pubblicato il 23 Aprile 2010 da buknowski
30.032.010 |