amore

Post N° 63


STRANO-UOMOCaro pacifista, mi chiamo Jhon e sono un soldato americano impegnato nella guerra in Iraq. Tra poco meno di un’ora decollerò con il mio aereo per bombardare una base militare, non so dove, lo saprò poco prima di arrivare mentre sarò già in volo. E’ una questione tecnica di sicurezza.Due anni fa, avevo acquistato una meravigliosa collana per mia moglie, per il suo compleanno; il primo che festeggiavamo da sposati. Era una collana a cui teneva molto e avevo fatto molti sacrifici per acquistarla, ma ne andavo orgoglioso perché al di là del valore volevo dirle che non c’era niente che non avrei fatto per lei.Quella collana ora, in questo momento, la porto al collo io, la porto con me in questa missione. Non ho mai potuto regalarla a mia moglie, il suo compleanno cadeva l’11 settembre 2001 e lei lavorava in una delle due torri ….Ma non provo odio, ne per Bin Laden, né per Saddam, odio il loro gesto ma non loro. Per loro provo solo una grande pietà. Per me è stato un dolore lacerante, feroce, ingiustificato. Parto per questa missione non con l’odio, ma con il dolore e il senso di responsabilità che quello che è successo a me non debba mai più succedere né a me, ne a te, ne a nessun altro. L’odio provoca altro odio, il dolore richiama alla responsabilità su di me e su di te. Così non capisco l’odio che manifesti verso di me, il popolo americano, il nostro presidente.Quell’odio che tu provi verso di noi è lo stesso odio che ha spinto i kamikaze contro le torri, lo stesso odio di chi ha organizzato quel massacro. No, non è l’odio che mi muove ma la volontà e la ragione di far si che non debba mai più accadere una cosa così orribile. Io forse morirò in questa missione, ma se questo sarà il mio destino sarò fiero di essere morto per una causa giusta: la libertà. Quella libertà che permetterà anche a te, caro pacifista, di essere domani in qualche piazza del mondo a manifestare per la pace.Anch’io sono contro la guerra, anch’io come te odio la guerra, ma non odio chi in questo momento la sta vivendo. Mia figlia, l’avremmo chiamata  Rose, se né andata con sua madre: sarebbe nata per Natale.uno strano-uomo di pacemarzo 2003