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Post N° 84

Post n°84 pubblicato il 28 Giugno 2006 da jp.f

I risultati nel lavoro educativo
Un primo pensiero. Approfondibile

Parlando di risultati nel campo educativo s’intende frequentemente l’esito, il prodotto di un lavoro. In generale s’intende un soggetto cambiato su alcuni aspetti, normalmente in senso migliorativo.
Questo modo di vedere è, a mio avviso, legato ad una cultura meccanicistica della vita. Ancora legato all’idea causa-effetto, stimolo-risposta; i ricordi vanno immediatamente alle teorie comportamentiste, cognitiviste, ecc.
A mio modo di vedere invece, se pure può accadere un cambiamento in un soggetto con il quale è stato pensato un lavoro educativo, esso – il cambiamento- non è semplicemente l’effetto di una causa. Questo può succedere con gli oggetti o con i più famosi cani pavloviani. Nella relazione umana, il cambiamento di sé è l’esito di una elaborazione personale, cioè di competenza personale circa il proprio pensare.
C’è e ci può essere una causa interna od esterna e un effetto “legato” a quella causa, ma legato non nel senso deterministico, causale, direttamente o inversamente proporzionale.
In realtà l’effetto è il risultato della elaborazione del soggetto quanto alla causa. Il risultato è cioè legato al pensiero elaborato dal soggetto che è competente nel farlo.
In questo senso c’è sempre un risultato, anche quando non cambia mai niente. Appunto il risultato è il pensare il non cambiamento.
Ma il risultato nel lavoro educativo, essendo il lavoro educativo un rapporto, è allo stesso modo un rapporto: un certo tipo di rapporto, una forma del rapporto.
Allo scopo ricordo come spesso si nota che un soggetto si comporta così con una persona e in un altro modo con un’altra.
Ciò fa proprio parte del risultato; in realtà sarebbe più opportuno parlare di risultati.
I risultati del lavoro educativo sono il realizzarsi dei rapporti manifestati in una certa forma. Giorno dopo giorno, istante per istante. Siamo sempre immersi nei risultati. Questo o quel tipo di relazione sono dei risultati, cioè elaborazioni personali del pensiero circa la forma del rapporto.

Risultato quindi  non come “status” raggiunto, consolidato, permanente. Piuttosto, risultato come risultati di relazioni, di pensieri, di eventi, novità. Quindi dinamica, susseguirsi di relazioni – domanda offerta.
Risultato, cioè tutto fuorché “stasi”, “status”, “prodotto”, “immobilità”.

 
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