Ci sono vari modi per dire una stessa cosa... modi giusti, modi sbagliati... Quello che conta è scegliere il modo appropriato per ottenere l'effetto che si desidera. Alla fine è soprattutto un problema di consapevolezza.E allora, mai parlare di arte con una persona iscritta all'accademia o di psicologia con il tuo analista, mai chiedere ad un solista di improvvisare, intanto non c'è mai nessuno che ascolti davvero... E soprattutto, rimuovere immediatamente l'idea di cambiare per qualcuno.Se mi chiamate adesso non risponderò, perchè adesso non vi sento... Nulla di personale, anche se forse... se vi avvicinate un po' di più, potrei anche sentire... Vorrei credere che tutto ciò che è successo fino ad ora sia stato solo la preparazione di qualcosa di buono, di migliore e che istinto e ragione si siano alleati per ottenere una qualche impossibile vittoria.Non mi spaventano dolore e solitudine, anche se a volte penso che se dovessi cadere non ci sarebbe nessuno a raccogliermi, nessuna spalla su cui poter piangere nei momenti di sofferenza.L'attesa ha un sapore amaro, l'assenza è un vuoto da colmare, ma per adesso mi basta il ricordo.Dopotutto anche il dolore ha un suo sapore particolare, bisogna solo saperlo apprezzare.A volte anche il problema più complicato può avere una soluzione semplice, a volte se si sa una cosa, non è detto che la si debba dire per forza.Potrei anche abituarmi a questa fiamma che sento dentro e crea calore dove prima c'era gelo... Vorrei abituarmi... oppure tutto il contrario... come se il freddo che sentivo servisse solo a farmi notare la differenza, o il dolore che provavo servisse a farmi apprezzare la presenza.Non esistono parole per esprimere ciò che preme dentro l'anima, non esistono suoni che mettano in musica il rumore delle sensazioni, non esiste nulla di così forte da poter essere paragonato alla dolcezza che provo... E all'improvviso il silenzio, solo per rendersi conto che le voci che urlavano venivano da dentro.Oggi c'è tempo, tempo per ascoltare quello che di solito non si sente, per leggere parole che lasciano senza fiato, per guardare luci che feriscono gli occhi, per gustare tutto più lentamente, per lasciar fluire senza censure tutto quello che affiora, qualunque cosa sia, per cercare i ricordi, i pezzi mancanti, anche quelli che non ci appartengono.Appartenere... parola nemica...Niente e nessuno ci appartiene, non apparteniamo a niente e a nessuno. Possiamo al limite accostarci, percorrere qualche metro insieme, fuori dal tutto, per poi ritrovarci soli in mezzo al niente, per sentire ancora freddo.