Essenza e sintesi

NOIA


Ci sono periodi in cui i pensieri migrano come stormi di rondini ai primi freddi.Pensieri che dominano cieli stellati e rotte verso un tempo che non è mai il presente.Si sposano bene con il profumo dell’incenso e un bicchiere di liquore amaro, che brucia dentro scendendo lentamente, rendendomi di umore ancora più instabile.La consapevolezza del mio passato alterna basi solide a zone d’ombra, un po’ sfuocate, ma se mi guardo nello specchio riconosco sempre la mia immagine incorniciata e la guardo annaspando nell’affannosa, quasi ossessiva ricerca della mia essenza più pura che però, per quanti sforzi faccia, non riesco a vedere.Mi illudo di avere raggiunto traguardi lontani, spinta dalla volontà e dall’ambizione, dai sogni e dalle speranze, ma poi apro gli occhi e non vedo nulla di poetico su questa strada di infinito asfalto grigio, senza consistenza, il cui orizzonte è nebbioso e opaco come uno sbadiglio.Battiti quasi impercettibili mi fanno compagnia, in questo tragitto infinito in cui accelerare o rallentare non fa nessuna differenza, quando il disorientamento è tale da ovattare la percezione dei passi che mi rimbombano in testa.Il mondo sembra aver perso molti dei suoi profumi e rimangono soltanto alcuni colori, con gradazioni che a tento riconosco.Tutto appare rallentato, come un miraggio nel deserto, con i contorni indistinti di un tempo senza armonia, dove i sentimenti assumono la forma irregolare dei miei pensieri.Ubriaca di inerzia, in questo momento percepisco solo l’eco perpetuo di una parola: noia.