Essenza e sintesi

Ho voglia di...


Dopo mesi di fine settimana frenetici, lezioni universitarie, esami, pranzi e cene al ristorante, persone da ascoltare e a cui rispondere, traffico, autostrada, telepass e corse in libreria, avrei voglia di concedermi un intero sabato a casa, magari seduta davanti ad uno schermo, senza comunicazioni e senza fraintendimenti.Una nuova me stessa in rodaggio che manda la vecchia me in rottamazione, capace di concentrarsi solo pensieri nuovi e di mettere quelli vecchi in discarica.Basta con l’infinto, con le instabilità che lamentano la caducità dell’esistenza, basta con i falsi amici che si fanno vivi solo quando hanno bisogno di solidarietà…Ho voglia che mi siano fatte domande alle quali non rispondere, di lasciar andare senza avere contatti, di prendere senza dare e senza chiedere il permesso.Ho voglia di passare attraverso le vite degli altri come se fossi fatta non di carne e sangue ma di fumo e vento, vagando senza scopo, senza meta, solo vivendo… semplicemente questo…Ho voglia di vita, voglia di notte… voglia di aspettare l’alba senza un particolare motivo, di ritrovare i ricordi in fondo a vecchie scatole di casa, immersa in pensieri che fanno rumore…Ho voglia di leggere la paura, la solitudine, il dolore e di pareggiare i conti in sospeso con il destino.E la domenica mattina, spandere gocce di malinconia per i suoni e i visi familiari, lasciar sfogare la rabbia repressa, lasciare che le immagini di persone perdute non tornino più a farmi visita, ma rimangano perdute e godere di questa solitudine cercata, forzata, forse temuta, ma alla fine ottenuta, pensando che tutto questo abbia uno scopo, per sentirmi scorrere dentro la vita, la speranza, qualcosa… E allora basta aspettare risposte che non arrivano, basta con le persone troppo lontane, fisicamente e mentalmente, non c’è più abbastanza tempo per vivere le distanze e avvicinarsi a sufficienza… troppo lontana da tutti, da chi mi interessa e da chi vorrei si interessasse a me… troppo vicina a chi vorrebbe imprigionarmi.Le apparenze sconfiggono la realtà, la diffidenza uccide la curiosità.Siamo tutti davvero bravi ad emettere giudizi, ma troppo restii ad ammettere invece gli errori.E’ sempre la stessa ipocrisia, che fa fare di tutt’erba un fascio, che fa vedere solo ciò che appare dal di fuori, il resto è pigrizia, troppo faticoso guardare dentro, meglio perdere tesori pur di non fare fatica.E oscilliamo tra maturità e rassegnazione, incoscienza e divertimento, solitudine e responsabilità, amore e sesso, ricerca di significati, ricerca di conferme, senza interessi.Un lampo nel buio rompe il silenzio, colpisce a fondo nel deposito dei sentimenti smarriti, in una notte che culla fino all’oblio, in mezzo a suoni disarticolati di nenie infantili che parlano all’io interiore, in un tempo oltraggiosamente fermo, cristallizzato in un attimo eterno di corsi e ricorsi, maree e riti di passaggio.Vorrei fare un rewind della mia vita, non seguire solchi già tracciati, cantare fuori dal coro e non accontentarmi più del calore della lacrime per scaldarmi dal freddo della solitudine.