Essenza e sintesi

La partita


A volte ci rapportiamo agli altri come se stessimo giocando una partita. Appena inizia, ci sentiamo forti, scendiamo in campo con la certezza della vittoria, spesso conosciamo bene l'avversario, i suoi punti deboli, le sue mancanze e una volta imparato a colmarle, piazziamo la trappola e ci comportiamo seguendo un copione studiato minuziosamente, nella speranza di avere l'ultima parola e di fare, per una volta, la parte di chi ride per ultimo.A metà partita siamo in netto vantaggio, non senza qualche tentennamento, è vero, ma ci si rialza prontamente, con ancora più forza, grazie alla conoscenza dei propri errori ma si sa, le umane debolezze sono ancora difficili da dominare.All'improvviso, però, una scossa arriva da chissà dove, come una forza sconosciuta mascherata di bellezza, ed ecco che le distanze si annullano, ci troviamo faccia a faccia e per la prima, volta abbassando gli occhi davanti allo sguardo fisso del mio avversario, mi chiedo dove sia finta tutta la mia spavalderia, che ne sia stato della mia sicurezza.Ormai siamo presso il termine della partita e ancora non mi sono ripresa... non capisco come sia stato possibile sottovalutare tanto le sue capacità... o forse ho semplicemente sopravvalutato le mie... Ed eccola lì la mia trappola, dimenticata in un angolo, tra le cataste dei miei ricordi.La partita è si è ormai conclusa con la tragica scoperta che le debolezze del mio avversario erano in realtà le mie e il piano che avevo accuratamente progettato non era altro che l’oscura rete in cui ero destinata a cadere.Si, io facevo finta di niente, ma lui conosceva il mio lato nascosto, il mio doppio, quello che ci fa assomigliare ai reietti dell'umanità e che si nutre di pensieri proibiti, quel lato che tutti abbiamo, ma di cui vogliamo ignorare la presenza perché ce ne vergogniamo e perché temiamo che se gli altri lo vedessero cambierebbero l'opinione che hanno di noi.Ma il lato oscuro c'è, è lì, ora lo so, l'ho scoperto e non voglio più fare finta di niente, perchè so che esiste chi, pur vedendolo, lo capisce e lo ama senza giudicare.