Essenza e sintesi

Dicembre


Le ore passano lente in questo dicembre immoto.Il vapore della cucina appiccicato ai vetri, fuori il gelo, con le sue onde struggenti ed io che ancora sbadiglio i postumi di una serata alcolica.Un valido rimedio per smaltirli sono i Notturni di Chopin ed è un piacere lasciare che quelle note melodiose si diffondano e si mescolino al velo nero del caffè che ondeggia nella tazza bianca.Un po' mi manca il mio pianoforte, mi mancano i suoi tasti ingialliti che si alternano all'ebano e lo visualizzo fissando il vuoto, in frazioni di secondi imbrigliati da questa musica che mi dona una pace inesplorata.Lo stomaco però è un po' annodato, in questa mattina di sintomi non digeriti di un dieta poco sana, di un'etica personale fatta di orbite vertiginose.Mai stata infallibile, mai stata saggia... in verità ho fatto molti sbagli in vita mia, ma sono sempre stata assennata nei comportamenti, nella mia fetta di universo in cui ho saputo inventare orbite di illusioni, lampeggianti nelle aurore di giorni nuovi.Giorni di rabbia, giorni di gioia, giorni di tramonti nobili e preziosi, giorni di malinconia che ti fanno ricordare chi eri un tempo, spietati nel riflettere la tua immagine deformata che si riflette negli occhi della memoria.Già... la malinconia...Una coperta calda, da usare in tutte le stagioni, quando torna il ricordo del profumo di qualcuno a cui non pensi più ma che non dimenticherai mai, di un cielo invernale che ha lo sguardo di una luna infuocata, del sapore dolce di un miele ambrato, di un alito delicato che ti sfiora il cuore lacerandolo lievemente, di un naufragio silenzioso, senza domande né risposte.