Essenza e sintesi

Un giorno qualunque


Quest'anno sento il Natale meno del solito.Detesto respirare quest'aria falsa addobbata a festa, questa inutile ostentazione di qualcosa che non si ha, questo dover fingere di essere più buoni e mi sento persa nella desolante sensazione di diversità e con il timore di essere l'unica ad accorgersene... Alberi addobbati di palle colorate e fili dorati, strade e case piene di luci, presepi con statuine ordinate tra muschio finto, grotte di cartapesta e neve spray, mandarini e frutta secca nei vassoi e candele che illuminano tavole esagerate di panettoni e torroni, lenticchie e spumanti.Persone vestite degli abiti migliori, scelti con cura per sfilare nei negozi del centro in cui cercare regali inutili, incartati in confezioni pompose di carta scintillante e fiocchi con i brillantini.Ma non c'è Natale in tutto questo cercare ed affannarsi, in questa illusione che fa male, che fa venire voglia di chiudere gli occhi, di non vedere, di nascondersi, fino a quando tutto non sarà finito, in un posto senza luci, senza rumore, senza clamore, cercando il silenzio sotto un tetto di stelle e tra i riflessi della luna sui rami ghiacciati, mentre il filo dei pensieri si stende sul velo di neve delle montagne all'orizzonte, nel tepore di ricordi lontani, rispolverati per l'occasione.Nessun entusiasmo, mentre il profumo dell'incenso svanisce insieme alle parole, ai sorrisi e agli ultimi respiri delle fiamme tremolanti nel camino, nessun motivo per credere che quest'anno sarà diverso.Lo stesso sole tramonterà sul mare per poi risorgere dietro le colline, gli stessi occhi si apriranno per vedere e fare le stesse cose e attendere...Già... attendere, senza rendersi conto che esiste anche un altro Natale, quello fetido, buio e senza luci dei senza tetto, quello nudo e affamato dei bambini dei paesi poveri, quello del dolore e della solitudine delle fredde corsie di un ospedale, quello di un corpo che trema in astinenza in un bagno pubblico, quello pieno di rimorsi dietro le sbarre di una cella, quello di un bambino che prega perché al termine dei brindisi nessun adulto apra la porta della sua cameretta, quello di un vecchio che rimane a casa solo, in compagnia dei suoi ricordi e di qualche fotografia ingiallita.Un Natale diverso, senza luci colorate, né calici, né auguri, solo il luccichio di una lacrima che riga il volto. Un giorno come un altro, aspettando che venga domani.