Essenza e sintesi

Eccomi!!!


Ciao a tutti, non sono sparita, sono solo impegnatissima e ho poche idee per un post decente. Per rendervi partecipi del mio travaglio studentesco, riporto un piccolo brano che spero vi piaccia. Simone de Beauvoir scriveva, nella sua opera “Il secondo sesso” (1961, Il Saggiatore, Milano), che <<...la società non è una specie: in essa la specie si realizza come esistenza; si trascende verso il mondo e verso l'avvenire; i suoi costumi non si inferiscono dalla biologia; gli individui non sono mai abbandonati alla loro natura, obbediscono a quella seconda natura che è l'abitudine, nella quale si riflettono desideri e timori che rivelano il loro atteggiamento ontologico. [...] Se i costumi vogliono, come in certe tribù indiane, che siano le fanciulle a scegliersi il marito, o se è il padre a decidere i matrimoni, l'aggressività sessuale del maschio non gli conferisce nessuna iniziativa, nessun privilegio. L'intimo legame tra madre e figlio sarà per lei di dignità o di indegnità a seconda del valore che si accorda al figlio. Questo stesso legame viene o no riconosciuto secondo i pregiudizi sociali. Così noi dovremo chiarire i dati della biologia alla luce di un contesto ontologico, economico, sociale e psicologico. L'asservimento della donna alla specie, i limiti delle sue capacità individuali, sono fatti di estrema importanza; il corpo della donna è uno degli elementi essenziali della situazione che ella ha nel mondo. [...] Si tratta si sapere in che modo la natura sia stata rielaborata in lei nel corso della storia; si tratta di sapere che cosa ha fatto l'umanità della femmina umana>>.