just an illusion

Quando c'è qualcosa di IMPERDIBILE, così mi hanno detto, nella mia città...


Non si può mancare.... TEATRO VALLI - REGGIO EMILIAVenerdì 26 ottobre, sabato 27 ottobre, domenica 28 ottobre 2012 - dalle ore 20 alle ore 23 circa*Opera itinerante di Christian Boltanski, Jean Kalman, Franck Krawczykcommissione e produzione I Teatri/ Aperto (2005)nuova versione 2012Ensemble IcarusAleksandra Gregovic ottavinoMirco Ghirardini corno di bassettoFrancesca Rodomonti corno ingleseSimone Novellino fagottoBenedetto Dallaglio cornoArthur Astier chitarra elettricaLeila Benhamza sopranoCoro Claudio MeruloPia Gennatiempo, Paola Tognetti, Roberta Toschi sopraniLucia Bagnoli, Caterina Belvedere, Ewa Lusnia mezzosoprani/contraltiClaudio Corradi, Alessandro Raffa, Fabio Tamagnini tenoriEmanuele Dell’Oso, Domenico Mento, Filippo Mezzapelle baritoni/bassiPaola Tognetti maestro del coroBanda Musicale di Felinadiretta da Davide CastellariNell’arte contemporanea, le installazioni di Christian Boltanski si distinguono per un lavoro profondo lucido ed emozionante sul dolore e sulla memoria. Questa non è mai mero ricordo, ma immanenza viva nel presente e rivolta al domani. Con lo scenografo Jean Kalman e il compositore Franck Krawczyk, Boltanski ricrea in un allestimento completamente rivisitato Tant que nous sommes vivants, progetto già commissionato e prodotto dalla Fondazione I Teatri nel 2005 e oggi ripreso in una nuova versione.Tant que nous sommes vivants è un progetto a metà strada fra installazione e teatro musicale che invade ogni spazio agibile del Teatro trasfigurandolo profondamente, un dentro che diventa un fuori, fra inusitate atmosfere e vivide evocazioni. Un percorso visivo e immersivo, avvolgente ed emozionante che parla della condizione umana. Un teatro di invenzione, dove i “personaggi” seguono un percorso narrativo astratto, fatto di rimandi e suggestioni visivo-sonore: un'opera lirica “itinerante”.Macchine per la nebbia, neve che cade, oggetti vari, attrezzeria teatrale, effetti luce, petali di fiori, fieno, sparsi in più punti all’interno del teatro. Lo spettatore che entra nell’atrio dovrà trovare il proprio percorso: salire verso le sale del ridotto, oppure accedere ai corridoi, affacciarsi ai palchi, raggiungere il palcoscenico, tornare sui propri passi, liberamente, fino a sazietà. Nel suo peregrinare incontrerà una banda musicale, musicisti, attori, misteriose presenze, una cantante. La musica pervaderà tutti gli spazi integrandosi con gli elementi visivi e spaziali, e trasformando il Teatro Valli in qualcosa di unico.dal sito:  http://www.iteatri.re.it