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Post n°2 pubblicato il 12 Ottobre 2007 da juveclubtocco
Nome Alessandro Soprannomi Pinturicchio, Godot Nato 9 novembre, 1974 Squadra Juventus Ruolo Attaccante Giovanili Squadre professionistiche Nazionale Alessandro Del Piero (Conegliano Veneto, TV, 9 novembre 1974) è un calciatore italiano che gioca nel ruolo di attaccante. «Del Piero è giocatore di classe mondiale che non ha bisogno di presentazioni» Attualmente è il capitano della Juventus, squadra nella quale milita dal 1993. Ha giocato inoltre 79 volte in Nazionale A segnando 27 goal, che ne fanno il miglior marcatore azzurro tuttora in attività. Ha fatto parte della selezione che ha vinto il campionato del mondo 2006 disputatosi in Germania. Inizi Nel frattempo il ragazzo magrolino è cresciuto e, a sedici anni e mezzo, ha già esordito in serie B. L'allenatore è Mauro Sandreani che quando ci ripensa dichiara: «Mi fermavo vederlo giocare come se fosse "un'opera d'arte"». Alessandro gioca negli Allievi e nella partitella di metà settimana gioca contro la prima squadra. I difensori impazziscono, e lui segna quasi sempre. Così quando si fa male Angelo Montrone, l'idea di sostituirlo con il giovane Del Piero arriva proprio dai giocatori. Due stagioni passate in bilico tra il settore giovanile, la prima squadra. Nell'estate '93, la Juventus lo strappa a un Milan un po' tentennante per il prezzo e Giovanni Trapattoni lo porta subito in ritiro. Del Piero guadagna i primi titoli sui giornali. Esordisce in serie A il 12 settembre 1993, la partita è Foggia-Juventus 1-1, entra al 74' al posto di Fabrizio Ravanelli. Sette giorni dopo, arriva il primo gol: Juventus-Reggiana finisce 4-0. In quella stagione si divide tra Primavera (vincendo lo scudetto) e prima squadra con la quale esordisce anche in Europa. Nell'estate del 1994 nella Juve cambiano i vertici, arrivano Giraudo, Bettega, Moggi e arriva Marcello Lippi. Del Piero finisce sul mercato: c'è un'offerta di comproprietà al Parma, l'intenzione era far trovare più spazio al giocatore, ma rimane bianconero.
L'anno dopo, la Juventus decide di puntare su di lui e lascia partire Roberto Baggio. Ad appena 20 anni si ritrova numero 10 e guida la Juve al trionfo in Champions' League nella finale di Roma contro l'AFC Ajax (1996), edizione dove nascono i goal "alla Del Piero", delle parabole rientranti negli angoli alti della porta e imprendibili per i portieri. Si classifica al 4° posto nella classifica del pallone d'oro, nel '96 e nel '97, e la sua popolarità all'estero cresce anche grazie alla vittoria della Coppa Intercontinentale che lo renderà celebre anche in Giappone, dopo il gol da lui stesso segnato. Gioca la stagione 1997/1998 ad altissimo livello, chiudendo con 32 goal in stagione di cui 21 in campionato e 10 in Champions' League (capocannoniere). Con quei 32 goal si piazza al secondo posto nella classifica dei goal segnati in una sola stagione nella storia della Juventus dietro a Borel II, primo con 34.
In secondo grado la Juventus è stata assolta dalla Corte di Appello di Torino, che ha sentenziato che "il fatto non sussiste", considerando quindi non valide le accuse rivolte (si era arrivati a parlare anche di Epo, anche se la perizia su cui si basava quest'accusa ne contraddiceva un'altra dello stesso perito, l'ematologo D'Onofrio, fatta in un altro caso analogo).
Attualmente è il simbolo della Juventus e uno dei giocatori più amati dai tifosi della squadra con 198 goal all'attivo. Dopo aver superato anche Boniperti, grazie alla splendida tripletta realizzata contro la Fiorentina il 10 gennaio 2006 nel ritorno degli ottavi di finale di Coppa Italia, è diventato il miglior marcatore bianconero di sempre.
All'esordio stagionale, nel secondo turno di Coppa Italia, segna il gol decisivo del 2-1 contro il Cesena. Si ripete anche nel turno successivo contro il Napoli ma i suoi 2 gol non bastano alla Juventus per passare il turno Nazionali di categoria
Viene convocato in Nazionale ai campionati europei del 1996. Nella breve avventura degli azzurri conclusasi prematuramente non ha la possibilità di mettersi in luce. Ai mondiali del 1998 ha l'opportunità di mettersi in luce dopo una stagione brillante con la sua squadra. Il ct, Cesare Maldini, punta su di lui, piuttosto che su Baggio, dimostratosi più in forma, ma arriva in condizioni di forma precarie dovute al recente infortunio muscolare contratto durante la finale di Champions League contro il Real Madrid, e delude le aspettative, non trovando la via del goal. Nella finale dei campionati europei del 2000 ha sprecato due decisive occasioni davanti al portiere Barthez diventando di fatto il capro espiatorio della sconfitta italiana contro la Francia. Ai mondiali del 2002 il commissario tecnico Giovanni Trapattoni gli ha preferito Francesco Totti, anche in considerazione della propria trasformazione tattica, ma è riuscito lo stesso ad andare in gol contro il Messico nell'ultima partita della prima fase, gol importante per la qulificazione agli ottavi, in quanto senza il gol di Del Piero, la Croazia avrebbe potuto passare il turno in caso di pareggio con l'Ecuador. In sei partite delle qualificazioni ai campionati europei del 2004 è andato a segno cinque volte, ma non è stato capace di ripetersi nelle tre gare disputate in Portogallo. Inserito nella lista dei 23 che partecipano ai mondiali del 2006 in Germania, si è autodefinito in conferenza stampa "Achille", perché come il mitologico eroe omerico si ritirò sulla collina dopo la lite con il re Agamennone, durante il ritiro di Duisburg si è messo in disparte attendendo le scelte del CT Lippi, consapevole della suo stato di forma e della sua voglia di scendere in campo. Lippi lo fa entrare al posto di Totti durante la partita contro gli Stati Uniti e sfiora il gol, impegnando Kasey Keller, l'estremo difensore statunitense, in una spettacolare parata. Viene schierato titolare negli ottavi contro l'Australia ma dopo l'espulsione di Marco Materazzi il CT lo sostituisce. Durante la semifinale contro la Germania entra nei supplementari sullo 0-0, calcia il corner da cui scaturisce il gol di Fabio Grosso e segna il gol del definitivo 2-0: al 120 minuto, dopo uno straordinario contropiede, riceve la palla da Gilardino e la deposita in rete con un tiro ad effetto. Nella finale di Berlino che dà il quarto titolo mondiale all'Italia, contro la Francia, segna il quarto dei cinque rigori al termine dei 120 minuti di gioco regolamentari, diventando così Campione del Mondo, il 9 luglio 2006. Statistiche Squadre di Club Fra i bomber di tutti i tempi della Serie A è attualmente al 25° posto, davanti al bomber romanista Roberto Pruzzo ed è al 2° posto tra quelli in attività, dietro a Enrico Chiesa (138).
5° per numero di convocazioni (93), dietro a Paolo Maldini (136), Fabio Cannavaro (106), Giacinto Facchetti e Franco Baresi (94); Palmares Juventus Titoli Giovanili Competizioni Nazionali Competizioni Internazionali Nazionale Nazionale U21 Nazionale A Record e Premi Individuali Curiosità In campo Sabato 16 settembre 2006 scende in campo per la 500esima partita ufficiale tra i professionisti, di cui 486 con la Juventus e 14 con il Padova. In tale circostanza segna il gol che sancisce la vittoria per 2-1 della Juventus contro il Vicenza, prima vittoria del club torinese nel torneo cadetto.
Vita privata Con i primi guadagni alla Juve ha comprato una Lancia Delta Integrale che ancora guida. In quanto alla sua vita sentimentale Del Piero è molto riservato, e anche il suo matrimonio con la fidanzata di sempre Sonia Amoruso, si è svolto in gran segreto, senza invitati famosi o televisioni al seguito. Ama ballare ed ha preso lezioni da Angelo Di Livio, suo ex compagno nella Juventus. È tifoso ed amico personale del cestista americano Steve Nash, oltre che del musicista Liam Gallagher.
Nel primo caso, si riferiva al fatto che Del Piero, pur giocando molto bene, avrebbe dovuto fare molta strada per meritarsi appellativi di maggior levatura. Nel secondo, sferzava il giocatore per stimolarlo a migliorarsi. In entrambi i casi, l'avvocato Agnelli sembrava volesse evitare lodi sperticate al giocatore, pur stimandolo molto, preferendo realismo e dialogo. |
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